(ANSA) - GENOVA, 08 APR - Ci sono le immagini artistiche di
Tina Modotti, come le rose o la Prospettiva con fili elettrici
del 1925, il cui originale è stato battuto all'asta nel 2019 per
692 mila euro, e quelle militanti, la Donna con Bandiera
scattata in Messico nel 1928, che è l'immagine scelta come
simbolo della mostra, il Sombrero con Falce e Martello, e quelle
più intime, come il ritratto di Julio Antonio Mella, la sua
macchina per scrivere, la sua immagine dopo l'omicidio a Città
del Messico nel 1929, le foto delle donne, con un emozionante
donna incinta con bambino in braccio. È un viaggio tra Donne,
Messico e Libertà quello proposta da Palazzo Ducale di Genova
che, fino al 9 ottobre, ospita le fotografie di Tina Modotti.
Attrice, fotografa e attivista italiana, Tina Modotti è
considerata una delle più grandi fotografe dei primi decenni del
XX secolo, nonché una figura di grande fascino del movimento
comunista e della fotografia mondiale. Le immagini da lei
scattate in Messico, dove si trasferì dagli Stati Uniti nel
1923, illustrano la sua militanza politica, umana e
politico-sociale. Una fotografa che ha lasciato un'impronta
indelebile nella storia contemporanea: suoi scatti compongono le
collezioni dei più importanti musei del mondo. In esposizione,
quindi, un centinaio di fotografie, stampe originali ai sali
d'argento degli anni Settanta realizzate a partire dai negativi
di Tina, che Vittorio Vidali consegnò al fotografo Riccardo
Toffoletti, il quale fu protagonista della sua riscoperta, oltre
a fotografie, lettere e documenti conservati dalla sorella
Jolanda, e video per un racconto affascinante, che avvicina il
pubblico a questo spirito libero, che attraversò miseria e fama,
arte e impegno politico e sociale, arresti e persecuzioni, ma
che suscitò anche un'ammirazione sconfinata per il pieno e
costante rispetto di se stessa, del suo pensiero e della sua
libertà. (ANSA).
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