(ANSA) - GENOVA, 08 APR - "In Liguria è in fase di
istruttoria una proposta di legge regionale per gli interventi
per la valorizzazione e il riutilizzo sociale di beni ed aziende
sequestrati e confiscati". Lo ha detto la vicepresidente del
Coordinamento delle Commissioni e Osservatori regionali sul
contrasto alla criminalità organizzata Monica Forte ribadendo
che "le mafie sono una tema che ormai riguarda tutte le Regioni
d'Italia nessuna esclusa". "A Genova c'è tanto da fare perché ha
un porto importate che purtroppo è nelle mire della criminalità
organizzata", sottolinea Forte. "E' un ulteriore passo avanti
per condividere informazioni preziose, per elaborare progetti
comuni e adottare una strategia adeguata ad un fenomeno che
ormai interessa tutto il Paese", commenta il presidente del
Consiglio regionale Gianmarco Medusei. "L'aumento del 193% dei
beni confiscati è dovuto alla conclusione delle indagini e dei
processi, il monitoraggio è migliorato e dimostra l'enorme
quantità di bene confiscati anche in Liguria al di là di quanto
si potrebbe credere. - commenta Centi - Genova ha il più grande
sequestro di beni del Nord Italia che è il sequestro Canfarotta,
ma i dati delle altre province non sono da meno. Il problema che
vogliamo risolvere è l'assegnazione e definitiva sistemazione
dei beni confiscati". La proposta di legge allo studio in
Liguria per "gli interventi per la valorizzazione e il
riutilizzo sociale di beni ed aziende sequestrati e confiscati"
ha cominciato il suo iter in commissione regionale. "I sindaci
devono avere un ruolo fondamentale, - afferma Bozzano - il ruolo
dei Comuni sull'assegnazione dei beni confiscati non può più
essere un onere per il sindaco, perché amministra già con
bilanci risicatissimi, quindi dev'essere attivo, con la
previsione di destinazioni dei beni in prevalenza sociali ma non
solo. Il sindaco deve diventare il punto terminale del
procedimento per restituire il bene alla comunità senza oneri
per i Comuni". (ANSA).
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