(ANSA) - GENOVA, 23 MAG - ''Le concessioni demaniali per
finalità turistico-ricreative già in essere continuano a essere
efficaci sino al 31 dicembre 2023, fermo restando che oltre tale
data, anche in assenza di una disciplina legislativa, cesseranno
di produrre effetti nonostante qualsiasi eventuale proroga
legislativa che dovesse nel frattempo intervenire, la quale
andrebbe considerata senza effetto perché in contrasto con le
norme dell'ordinamento Ue". Lo ribadisce una sentenza pubblicata
oggi con cui il Consiglio di Stato boccia il ricorso in appello
presentato contro Comune di Imperia e Regione Liguria (non
costituiti in giudizio) da parte di una società già sconfitta in
primo grado al Tar della Liguria, in relazione all'esito
sfavorevole della domanda presentata nel 2016 al Comune di
Imperia per ottenere concessioni demaniali ventennali relative a
due stabilimenti balneari.
Il Cds ha confermato la legittimità degli atti con cui il
Comune ha respinto le richieste di concessioni. Il Consiglio di
Stato ha richiamato due sentenze del 2021 confermando a oggi
sempre validi i principi di diritto stabiliti in materia, "per
evitare il significativo impatto socio-economico che deriverebbe
da una decadenza immediata e generalizzata di tutte le
concessioni demaniali marittime per finalità
turistico-ricreative in essere, nonché per tener conto dei tempi
tecnici perché le amministrazioni predispongano le procedure di
gara e nell'auspicio che il legislatore intervenga a riordinare
la materia in conformità ai principi di derivazione europea". I
magistrati amministrativi di appello giudicando sul caso di
Imperia hanno riaffermato che "le norme legislative nazionali
che hanno disposto (e che in futuro dovessero disporre) la
proroga automatica delle concessioni demaniali marittime per
finalità turistico-ricreative, compresa la moratoria per
l'emergenza Covid, sono in contrasto con il diritto dell'Ue:
tali norme non devono esse applicate dai giudici né dalla
pubblica amministrazione; anche in caso siano state rilasciate
proroghe deve escludersi la sussistenza di un diritto alla
prosecuzione del rapporto in capo agli attuali concessionari".
(ANSA).
Cds conferma, concessioni balneari efficaci solo fino 2023
Ribadita la priorità delle norme Ue