(ANSA) - LA SPEZIA, 11 GIU - Per un vizio procedurale, legato agli orari del fermo, il gip del tribunale della Spezia non ha convalidato l'arresto di Daniele Bedini, accusato degli omicidi di una prostituta e di un transessuale a Marinella di Sarzana.
Ma Bedini resta in carcere per i gravi indizi di colpevolezza che stanno emergendo a suo carico. Intanto emerge che nella casa di Bedini, a Carrara, sono stati ritrovati i documenti del transessuale insieme ad alcuni effetti personali della vittima.
Lo confermano fonti inquirenti ed è lo stesso avvocato di Bedini, Rinaldo Reboa, ad averlo spiegato in una intervista alla Rai. Bedini sarebbe comunque rimasto in carcere a causa della condanna passata in giudicato per una rapina compiuta nel 2019 e per il cui mancato arresto che doveva essere eseguito nei mesi scorsi sono in corso accertamenti degli ispettori ministeriali, dopo che l'atto gli è stato notificato quando era già stato arrestato per l'omicidio della prostituta. Il presunto omicida di Nevila Pjetri, prostituta di origine albanese, e di Carlo Bertolotti, il transessuale Camilla residente ad Albiano Magra, rimane dunque detenuto nel carcere di Villa Andreino, alla Spezia, dove ieri pomeriggio si è svolto l'interrogatorio di garanzia. Il giovane non ha risposto alle domande. Bedini è accusato di aver freddato nella notte tra sabato e domenica scorsi Nevila, 35 anni, e la notte dopo Camilla, entrambi con la stessa modalità: colpi di pistola alla testa. Il movente sembra essere quello della rapina per procurarsi soldi per acquistare droga, dipendenza da cui non sarebbe uscito nonostante il padre abbia dichiarato che da un anno era pulito. Gli omicidi sono avvenuti in una zona tra la Liguria e la Toscana, nel comune di Sarzana, a Marinella, area conosciuta per la prostituzione. Le indagini, condotte dai carabinieri della Spezia, proseguono spedite in attesa del riscontro del sopralluogo del Ris di Parma avvenuto nella giornata di ieri e che ha individuato tracce di sangue sul veicolo di Bedini. Intanto emerge anche che all'arrivo dei carabinieri nella sua abitazione il giorno dell'arresto avrebbe tentato la fuga, saltando in strada da un terrazzo. È stato poi bloccato da due militari. L'arma del delitto, una pistola di piccolo calibro, non è ancora stata trovata. Il padre di Bedini aveva denunciato la scomparsa dell'arma, prelevata da una cassaforte che starebbe stata smurata: l'uomo si è accorto del furto lo scorso sabato sera. Poche ore dopo c'è stato il primo delitto, quello di Nevila Pjetri, uccisa con un'arma di piccolo calibro proprio come quella sparita dalla cassaforte di papà Bedini.
Gip, Bedini disprezza la vita altrui e può uccidere per futili motivi. Quadro indiziario granitico
Daniele Bedini è soggetto che "disprezza la vita altrui e la può togliere per futili motivi", contro di lui c'è "un quadro indiziario granitico, in cui gli indizi non possono essere solo sfortunate coincidenze". Lo scrive il gip Fabrizio Garofalo nell'ordinanza con cui non ha confermato l'arresto del falegname 32enne di Carrara, indagato per gli omicidi di una prostituta e di un transessuale a Marinella di Sarzana (La Spezia) per un vizio procedurale, ma ha disposto che resti in carcere "perché può fuggire e per i suoi precedenti per rapina e droga". Tra gli indizi a carico di Bedini anche la testimonianza di un suo amico riportata negli atti del giudice. "E' arrivato da me in piena notte, aveva la camicia sporca di sangue, piangeva e aveva i documenti di una donna". Bedini fa capire all'amico di aver fatto qualcosa di grave. E quando l'amico gli chiede perché il cassone del suo pick up perdesse acqua l'artigiano risponde "ho dovuto lavarlo".. Indizi, sottolinea il gip, che non possono essere solo coincidenze: il sangue sui vestiti, le telecamere che riprendono un pick up bianco con uno stop rotto, proprio come il suo, nel luogo dell'omicidio di Nevila Pietri, la prostituta albanese di 35 anni che viveva a Massa (Massa Carrara), le immagini delle telecamere dell' abitazione di Bedini che lo riprendono mentre alle 6 del mattino si spoglia in auto e rientra in casa dal balcone, "lo fa - scrive il giudice - perché ha molto da nascondere". Poi c'è il secondo delitto, quello di Camilla la transessuale Carlo Bortolotti, 43 anni, parrucchiera di Albiano Magra (Massa Carrara). Sulla sua auto, una Ford Fiesta, è stata ritrovata una impronta numero 43 di una scarpa dello stesso modello che ha Bedini.