(ANSA) - GENOVA, 02 AGO - I lavoratori di Ansaldo Energia hanno bloccato per un'ora il casello di Genova Ovest dopo l'annuncio ieri dell'amministratore delegato Giuseppe Marino della chiusura del primo semestre con una perdita di 442 milioni. I dipendenti hanno prima fatto una assemblea davanti ai cancelli. La manifestazione si è conclusa in mattinata. "Ora andiamo in ferie e raccogliamo le energie - dice Federico Grondona, rsu Fiom - perché a settembre se non cambia il piano industriale siamo pronti a una battaglia epica".
"Quello che sta accadendo in Ansaldo Energia è una vera e propria vergogna che non lasceremo passare", sottolinea Igor Magni, segretario generale della Camera del Lavoro di Genova. La priorità ora è fare quadrato per salvare e dare prospettive ad un'azienda storica del territorio e strategica per il Paese: sindacato, politica, istituzioni devono remare tutte nella stessa direzione scongiurando il peggio e cercando soluzioni che non penalizzino le maestranze, le uniche che in questa vicenda non hanno responsabilità. Il fallimento di Ansaldo Energia sarebbe un colpo mortale per l'industria genovese e del Paese", conclude Magni.
“Ansaldo Energia è un patrimonio di tutta Genova che deve essere difeso, oggi la decisione dei lavoratori di scendere in piazza dopo l’assemblea risponde a questa necessità: rivendicare il ruolo che ha l’azienda per la città e la risposta è stata sicuramente positiva con altri lavoratori che si sono uniti in corteo. Ci deve essere un gioco di squadra ad ogni livello per tutelare Ansaldo Energia e i suoi lavoratori. È chiaro il momento di difficoltà ma il gruppo ha tutte le potenzialità per uscire da questa situazione. Cassa Depositi e Prestiti come azionista di maggioranza del gruppo deve mettere le risorse per ripartire subito per cambiare positivamente lo scenario”, spiega la rsu FIM Cisl dì Ansaldo Energia.
"Ansaldo Energia, manca di un piano serio di rilancio industriale della società", dichiara Antonio Apa, Coordinatore Uilm Liguria che ha aggiunto "sfideremo Cdp e Ansaldo Energia a cambiare rotta, a settembre cominceremo una forte mobilitazione unitaria chiedendo il consenso delle Istituzioni, delle forze politiche e della città per vincere questa partita". A fianco dei lavoratori anche Luca Pastorino, deputato ligure di LeU e segretario di presidenza alla Camera. "Giusta e doverosa la presa di posizione dei lavoratori genovesi di Ansaldo Energia che hanno manifestato questa mattina. Sosterremo le loro iniziative affinché Cassa Depositi e Prestiti proceda subito con la riduzione del capitale per perdite e alla nuova ricapitalizzazione". Gli fa eco Gianni Pastorino, capogruppo di Linea Condivisa in Consiglio Regionale. "Quella di Ansaldo Energia è una realtà troppo importante per la città di Genova. Le dichiarazioni dell'amministratore delegato di ieri sera sono un elemento devastante per il nostro territorio. Ansaldo non può e non deve chiudere ma deve dimostrare di essere capace di realizzare una nuova e diversa impresa".
Regione Liguria, presto tavolo confronto
Regione Liguria "sta monitorando attentamente la situazione ed è in costante contatto con i vertici di Ansaldo Energia: convocheremo nei tempi opportuni un tavolo di confronto tra parti sociali, management e azionista per garantire un futuro ad un grande asset, non solo della Liguria ma di tutto il Paese". Così il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e l'assessore regionale allo Sviluppo Economico Benveduti in merito alla crisi di Ansaldo Energia e alla manifestazione dei lavoratori che si è svolta questa mattina a Genova. "Parliamo di un'azienda che rappresenta un'eccellenza del territorio, non solo nel business delle turbine a gas ma anche per le prospettive di sviluppo legate alle nuove energie green - scrivono nella nota -. Ora occorre soprattutto fare in modo che la tensione non superi i limiti e che tutte le parti riescano ad instaurare un confronto costruttivo. Per questo ci auguriamo che, dopo i momenti difficili di queste ore, tutte le parti tornino a ragionare in modo proficuo per la salvaguardia dell'azienda". "Ci aspettiamo, nella massima tutela dell'occupazione, delle capacità produttive e competenze tecnologiche - aggiunge Benveduti - che un solido e condiviso business plan di rilancio e riqualificazione industriale, con una profondità strategica di lungo respiro, venga fattivamente supportato, come dotazioni finanziarie, dall'azionista".