Un docente referente unico della propria madre disabile grave ha diritto ad essere trasferito in una sede vicina al domicilio della persona da assistere anche se non ci sono posti sufficienti in graduatoria. Lo stabilisce una sentenza del Tar della Liguria che ha accolto il ricorso di un professore in materie Scienze Giuridiche-Economiche contro il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca (Miur). I giudici amministrativi hanno agito per l'esecuzione del giudicato di una sentenza del Tribunale di Savona che condannava il Miur ad accogliere la domanda di valutazione della precedenza quale figlio referente unico di soggetto disabile grave per compilare le graduatorie di merito della mobilità interprovinciale per il trasferimento tra Liguria e Campania. Il Miur si era opposto sostenendo che, per l'anno scolastico 2020/2021, per la classe di concorso del docente, pur riconoscendo la precedenza in base alla della Legge 104/92, il professore non avrebbe maturato il diritto al trasferimento richiesto, "in quanto per l'anno scolastico di riferimento e per la classe di concorso, nella provincia di Caserta è previsto un solo trasferimento interprovinciale a favore di un docente beneficiario Legge 104/92 con precedenza superiore a quella di cui beneficia il ricorrente". "La sentenza sulla compilazione delle graduatorie della mobilità interprovinciale non costituisce che la modalità operativa del riconoscimento del beneficio ma non incide sulla sua sussistenza - spiega Il Tar - Tale modalità è stata dettata dall'esigenza di non penalizzare altri soggetti parimenti titolari del beneficio. Ciò tuttavia non preclude al ricorrente la possibilità di conseguire il beneficio". (ANSA).
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