Operazione antidroga della Polizia di Stato di Imperia con numerosi arresti ed il sequestro di ingente quantitativo di sostanze stupefacenti. La Polizia di Stato di Imperia, attraverso l'impiego di un centinaio di agenti, sta eseguendo un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.
Giro da centinaia di migliaia di euro, 22 misure cautelari
E' stata definita 'Praedictio" una imponente operazione antidroga della Polizia di Imperia che ha impegnato un centinaio di uomini. Il Gip del Tribunale di Imperia ha emesso 22 misure cautelari per i reati di concorso in spaccio di sostanze stupefacenti, con l'aggravante dell'ingente quantitativo. Per 14 indagati è stata disposta la custodia in carcere, per due gli arresti domiciliari per gli altri le misure cautelari sono o obbligo di dimora o divieto di dimora o obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. L'operazione è l'epilogo di una lunga attività di indagine condotta dalla Squadra Mobile della Questura di Imperia che ha consentito di scardinare una vasta rete di smercio di droga, con ramificazioni in Liguria ed in Piemonte: una attività che è stato stimato abbia fruttato centinaia di migliaia di euro Determinante è stato l'arresto in flagranza di Mario Mandarano, 63 anni, avvenuto nel marzo 2020: l'uomo era stato trovato con hashish e marijuana e aveva armi da guerra, esplosivi e armi comuni da sparo. A Mandarano vennero trovati documenti in cui era annotata minuziosamente la contabilità dello spaccio con acquirenti, quantitativi, tipi di droga, prezzi, cifre già corrisposte e/o da corrispondere. Da questo gli investigatori hanno ricostruito i traffici illeciti, quantificato introiti, scoperto un vero e proprio stoccaggio di droghe, la cui cessione avveniva in maniera sistematica e professionale da diversi anni, raccogliendo gravi indizi nei confronti degli indagati. Il vertice della filiera del traffico di droga era proprio Mandarano. Era lui, secondo gli investigatori, l'intermediario con i 'grossisti' che acquistava massicce quantità di hashish e marijuana e le immetteva nel "mercato", di Imperia, Genova e Alessandria, con i pusher. Parallelamente, alcuni indagati si dedicavano in maniera sistematica al commercio di cocaina.