(ANSA) - GENOVA, 24 OTT - Una toccante cerimonia ha
accompagnato la posa della pietra d'inciampo in via Mameli 1,
l'undicesima a Genova, dedicata al pediatra ebreo Bruno De
Benedetti che morì nel campo di concentramento di Kaufering,
Dachau, il 31 dicembre del 1944 ad appena 33 anni. La posa è
avvenuta alla presenza dei familiari, accompagnati dall'avvocato
Filippo Biolè, il pronipote che ha scoperto e raccontato la
storia di Bruno, del sindaco Marco Bucci, del prefetto
Franceschelli, della presidente della comunità ebraica genovese
Raffaella Petraroli, di Massimo Bisca presidente Anpi Genova e
del sopravvissuto Gilberto Salmoni.
"Lo scopo della pietra è quello di ricordare - ha
sottolineato Bucci rivolgendosi ai tanti studenti presenti alla
cerimonia. Bisogna sapere cosa è accaduto in passato perché
abbiamo il dovere di non commettere più gli errori già commessi.
E vorrei che di pietre d'inciampo ce ne fossero molte di più. Il
messaggio che mandiamo oggi è che noi non dimentichiamo: Genova
non dimentica".
"Con questa pietra d'inciampo - ha aggiunto il vicepresidente
della comunità ebraica genovese Angiolo Veroli - mi piacerebbe
che la gente potesse ricordarsi che abbiamo sempre la
possibilità di fare delle scelte. Possiamo scegliere da che
parte stare e come agire. Agire contro l'ignoranza, l'
intolleranza e l'indifferenza come ieri e più di ieri". (ANSA).
Morì a Dachau, Genova ricorda medico con 'pietra inciampo'
Bucci, città non dimentica, la memoria è necessaria