(ANSA) - GENOVA, 05 NOV - Per il giudice per le indagini
preliminari Matteo Buffoni ci sono dei dubbi sulla contestazione
dell'aggravante dell'odio razziale contestata a Evaristo Scalco,
l'artigiano e maestro d'ascia che la notte tra martedì e
mercoledì scorso ha ucciso nel centro storico di Genova,
colpendolo con una freccia, Javier Miranda Romero, operaio di 41
anni. E' quanto emerge dall'ordinanza con la quale ieri il
giudice ha disposto il carcere per Scalco convalidando
l'arresto.
L'aggravante è stata contestata dal pm Arianna Ciavattini
perché l'amico della vittima, che era con lui quella sera, ha
raccontato agli investigatori che l'artigiano avrebbe urlato ai
due "andate via immigrati di m...". Al momento del fatto non ci
sarebbero stati altri testimoni che hanno sentito la frase. I
carabinieri nei prossimi giorni estrarranno le immagini dal
telefonino della vittima, che avrebbe ripreso la lite con
Scalco, per capire se quella frase sia stata davvero
pronunciata.
Miranda Romero era andato a festeggiare la nascita del
figlio e a vedere una partita di calcio. Avrebbe bevuto con il
suo amico e poi si sarebbe messo a parlare sotto la finestra di
Scalco. L'artigiano, che era tornato da Malta quel giorno ed era
andato a cena con alcuni amici, si sarebbe affacciato e dopo
averli visti orinare contro il cancelletto del condominio, gli
avrebbe detto di smetterla e di andarsene. Ne sarebbe nata una
lite. Secondo Scalco i due amici lo avrebbero insultato e
avrebbero lanciato dei petardi. Secondo l'amico della vittima,
invece, Scalco li avrebbe insultati e poi avrebbe scoccato la
freccia colpendo Javier. (ANSA).
Ucciso con freccia, per giudice dubbi su aggravante razziale
Nuovi accertamenti su frase pronunciata