Il tribunale Civile di Roma ha dichiarato inammissibile la class action da 4,5 miliardi di euro contro Aspi, a cui hanno già dato la preadesione 11 mila cittadini liguri, promossa dai consiglieri regionali Ferruccio Sansa e Roberto Centi per ottenere un risarcimento di 3.000 euro ciascuno per i danni patrimoniali subiti a causa del crollo del ponte Morandi e dei conseguenti cantieri autostradali.
Sansa, 'Era Davide contro Golia'
"Il Tribunale di Roma ha dichiarato inammissibile la nostra class action contro Autostrade. Il giudice non si è pronunciato sul comportamento di Autostrade e non ha negato che tutti i liguri abbiano subito un danno. Ma ha sostenuto che le eventuali colpe si sarebbero comunque verificate prima dell'entrata in vigore della nuova legge sulla class action. Insomma, sarebbe una questione di tempi, più che di sostanza. Era Davide contro Golia, lo sapevamo". Lo affermano in una nota Ferruccio Sansa e Roberto Centi. "Era una battaglia coraggiosa e difficile: noi con un avvocato (grazie a Mattia Crucioli). Autostrade che si è presentata in aula con 13 legali. Loro avevano mezzi illimitati - aggiungono -, miliardi. Noi ci abbiamo messo del nostro: abbiamo pagato perizie, abbiamo studiato migliaia di pagine, abbiamo percorso più di 10mila km sulle Autostrade liguri per informare la gente e raccogliere testimonianze. Abbiamo già dimostrato che non pieghiamo la testa di fronte ad Autostrade, come hanno fatto in troppi, a Roma e a Genova".