(ANSA) - GENOVA, 30 NOV - L'ultimo studio realizzato dalla
Uil mette a confronto le ore di Cassa integrazione di ogni
provincia italiana nel periodo gennaio-ottobre dal 2019, ultimo
anno prima della pandemia, fino al 2022.
Se non spaventa il balzo di ore di Cig per il 2020 e il 2021,
anni segnati dal virus e nei quali il sindacato si è battuto in
prima linea per impiegare al massimo gli ammortizzatori sociali,
è interessante analizzare il rapporto tra il 2019 e il 2022,
primo anno di uscita dal periodo dei lockdown.
"In Liguria, come in gran parte d'Italia, le ore di Cig del 2022
sono ancora sensibilmente superiori a quelle pre pandemiche,
segno inequivocabile che ancora troppe aziende ricorrono agli
aiuti statali anche dopo la fine dell'emergenza sanitaria. In
particolare, La Spezia è la provincia dove questo divario è più
ampio con un monte orario di Cig superiore del 265,4% rispetto
al 2019, seguita da Imperia (+56,2%), Savona (+20,4%) e Genova
(+12,8%).
"Questo purtroppo dimostra che pur avendo dei dati occupazionali
positivi la crisi continua ad essere presente nella nostra
regione in quasi tutti i settori e in tutte le provincie -
commenta il segretario generale della UIL Liguria Mario Ghini -
per questo è necessario affrontare la questione occupazionale
non solo per comparto ma più complessivamente per interi settori
economici". (ANSA).
Lavoro: Uil, in Liguria è ancora boom di cig
Lontani da monte ore pre covid. A Spezia +256% rispetto al 2019