Liguria

Genova ricorda eccidio Forti. Campora, periodo buio della storia

'Otto patrioti uccisi'. Carabinieri si rifiutarono di fucilarli

Genova ricorda eccidio Forti. Campora, periodo buio della storia

Redazione Ansa

 "Settantanove anni fa in questo luogo sono accaduti fatti terribili, che testimoniano un periodo buio della nostra storia. Fatti di cui dobbiamo tenere viva la memoria e trasmetterla alle giovani generazioni, insieme ai valori della libertà e della democrazia che devono essere custoditi e mai dati per scontati". Così l'assessore del Comune di Genova Matteo Campora ha ricordato l'eccidio ai Forti di San Giuliano e San Martino del quale ricorre il 79° anniversario.
    Alla cerimonia di commemorazione, che si è svolta questa mattina in via Piero Gobetti con la deposizione delle corone sulla lapide in memoria dei martiri e successivamente sul forte di San Martino, hanno partecipato il presidente dell'Ilsrec Giacomo Ronzitti e il presidente del Consiglio comunale di Sesto Fiorentino Serena Sassolini. A svolgere l'orazione, Francesco Cozzi già procuratore capo della Repubblica di Genova.
    Il 14 gennaio 1944, ricorda il Comune in una nota, otto patrioti - Dino Bellucci, professore, Giovanni Bertora, tipografo, Giovanni Giacalone, straccivendolo, Romeo Guglielmetti, falegname, Amedo Lattanzi, giornalaio, Luigi Marsano, saldatore elettrico, Guido Mirolli, oste e Giovanni Veronelli, falegname -, vennero condotti al forte di San Martino per essere fucilati.
    Il tenente dei carabinieri Giuseppe Avezzano Comes e il plotone ai suoi ordini si ribellarono con straordinario coraggio all'ordine illegittimo. I patrioti vennero barbaramente massacrati dagli ufficiali della Gnr e dai nazisti presenti.
    (ANSA).
   

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