(ANSA) - GENOVA, 17 GEN - "Per dire la verità bastano poche
parole, quando occorrono duemila pagine viene da chiedersi se
non sia piuttosto per mutare la prospettiva della stessa verità,
ossia per distoglierla da quella reale causa che è stato il
vizio costruttivo occulto e sulle complicità e poi mantenuto
come tale". E' quanto ha detto al termine dell'udienza
l'avvocato Giovanni Paolo Accinni, legale dell'ingegnere
Giovanni Castellucci nel processo per il crollo del ponte
Morandi (14 agosto 2018, 43 vittime).
Tutti i difensori (sono 58 le persone imputate tra ex vertici
e tecnici di Aspi e Spea, dirigenti del MIt e del Provveditorato
alle opere pubbliche) si sono in sostanza opposti alla maxi
memoria che la procura aveva depositato prima delle vacanze di
Natale. In oltre due mila pagine i pubblici ministeri Massimo
Terrile e Walter Cotugno hanno illustrato quanto raccolto in
anni di indagini e le loro conclusioni sulle responsabilità.
"Una memoria che serve a precondizionare il convincimento dei
giudici" hanno sostenuto i legali di Castellucci. "Un attentato
all'imparzialità", ha chiosato l'avvocato Luca Marafioti. "Non
siamo mica abbelinati", ha detto in genovese alla fine
dell'udienza il presidente del collegio giudicante Paolo Lepri.
Il tribunale deciderà lunedì se consentire il deposito della
memoria. Quel giorno inizieranno a essere sentiti i periti del
giudice dell'udienza preliminare che stilarono la perizia sulle
cause del crollo. (ANSA).
Ponte Genova, Legali Castellucci, in memoria pm mutata la verità
Legale ex ad Aspi, collegio ne valuti ammissibilità