(ANSA) - GENOVA, 23 GEN - problemi del ponte Morandi sono
iniziati sin dalla sua costruzione quando per la pila 9 (quella
poi crollata il 14 agosto 2018) il progetto "venne modificato
per velocizzare i tempi" e "non venne fatto il collaudo statico"
e "mancarono i controlli dalla direzione dei lavori". Un
"intervento sulla pila 9 avrebbe evitato il crollo".
Questi difetti di costruzione hanno causato la corrosione dei
cavi. Corrosione che era nota al gestore del viadotto già dal
1975 quando prima l'ingegnere Zanetti di Spea e poi lo stesso
ingegnere Morandi lanciarono l'allarme. Il perito ha poi
ricordato come "le stime della corrosione eseguite nel 1993
(anno in cui si fecero i lavori di rinforzo alla pila 11), con
riferimento alle pile 9 e 10, che risultavano rispettivamente
pari al 8,6% e al 20,54%, sono in palese contraddizione con
quella riportata nel progetto di retrofitting (datato 2017 ndr)
generalmente pari al 10%-20%, indistintamente per le due pile,
che implicherebbe il completo arresto del progredire del
fenomeno di corrosione in un quarto di secolo, assunzione
chiaramente assurda e inaccettabile". (ANSA).
Ponte Genova: perito,intervento su pila 9 avrebbe evitato crollo
Difetti costruzione causarono corrosione dei cavi