Ha saputo che era stata nominata 'Alfiere della Repubblica' dal Presidente della Repubblica in classe, mentre stava "seguendo una lezione sugli autori" e "ho iniziato a tremare. Scrivevo e tremavo allo stesso tempo".
"Mi è venuta una sorta di vocazione spirituale - ha detto all'ANSA Beatrice. Mi sono ripromessa che per tutta la vita avrei dovuto mantenere viva la memoria di tutti quelli che hanno sofferto l'Olocausto". Ma, continua "è un po' un'Odissea, mi sento strana e non è sempre una bella sensazione. Questa mia diversità mi fa stare male, perché vivo nel passato, m'informo, ne parlo spesso e questo mi fa sentire un po' fuori dal mondo.
Il mio ragazzo ammira questa mia caratteristica. E nessuno mi ha mai preso in giro" anche se "non è scontato". Ha incontrato un unico sopravvissuto ai lager ma, ha detto "mi piacerebbe tanto incontrare Liliana Segre". Ha tanti progetti per il futuro: intanto "diplomarmi e iscrivermi all'Università, scrivere monologhi per raccontare la Shoah ai miei coetanei da mettere sul mio canale youtube, fare scienze dell'educazione per poter lavorare con i ragazzi disabili e collaborare con Alberto Angela e Alessandro Barbero". Beatrice non è mai andata a visitare un campo di sterminio, vorrebbe andare "In Polonia e fare un po' un tour tra Auschwitz, Auschwitz Birkenau, vedere il ghetto di Varsavia, Cracovia" e per questo sta risparmiando i soldi "da quando avevo 12 anni". Orgoglioso, il padre di Beatrice. "L'input di partenza - ha detto Roberto Papei - è stata la lettura scolastica del 'Diario di Anna Frank' perché noi in casa non abbiamo mai parlato di queste cose. E' rimasta molto colpita e ha iniziato a appassionarsi e a documentarsi. Poi ha scoperto che un cugino della nonna era stato un partigiano che venne trucidato e ha pensato di divulgare attraverso i social quello che legge e impara perché col tempo i reduci son sempre meno e mancherà la memoria - ha concluso -. Sono orgoglioso, è tutto merito suo. Ripeto che non ha avuto alcun input da parte della famiglia".
(ANSA).
Beatrice, colpita da Anna Frank racconto Shoa
Vorrei incontrare Liliana Segre e collaborare con Alberto Angela