Liguria

Sindacati Genova, ex Ilva perde occasioni mercato

Fiom, Fim, Uilm, se non cambiano cose pronti a fare il necessario

Sindacati Genova, ex Ilva perde occasioni mercato

Redazione Ansa

(ANSA) - GENOVA, 13 GIU - "Noi oggi evidenziamo il fatto, che se non cambiano le cose e non ci sono investimenti, la siderurgia a Genova morirà lentamente. Se non avremo risposte in tempi brevi siano pronti a fare quello che è necessario". I sindacati dei metalmeccanico genovesi, Fiom, Fim e Uilm, lanciano l'allarme per il futuro di Acciaierie d'Italia e della siderurgia genovese che nella situazione attuale "perde opportunità di mercato". La fotografia dei primi 5 mesi dello stabilimento di Cornigliano, infatti, registra un calo sensibile della produzione nella zincatura, dalle 224 mila tonnellate del 2022 alle 102 mila di quest'anno e 11 mila tonnellate in meno nella produzione della banda stagnata. "C'è un mercato come quello della latta che è in crescita - spiega Stefano Bonazzi, segretario di Fiom - e l'unico stabilimento in grado di produrlo è quello genovese. Ma oggi ci sono problemi di stato degli impianti che non ci permettono di intercettare opportunità. C'è uno stallo nella governance di Acciaierie d'Italia e pensiamo che sia necessario dare un segnale forte. Auspichiamo di avere in tempi brevi il piano industriale che tenga conto di Taranto, cuore del gruppo, ma che guardi anche a Genova e Novi".
    I sindacati chiedono di investire per rispondere al mercato.
    "La situazione è drammatica - spiega Christian Venzano, segretario di Fim Cisl -. Denunciamo da tempo una mancanza di investimenti che parte dalle manutenzioni ordinarie e straordinarie: mancano i pezzi di ricambio, i tempi si allungano, e questo genera fermi impianto che non permettono di gestire a produzione e mettono anche a rischio la sicurezza". La soluzione, per i sindacati, deve a passare anche attraverso un cambio della governance. "Bisogna estromettere dalla conduzione di Acciaierie d'Italia le persone che fanno capo ad Arcelor Mittal - ha detto Antonio Apa, segretario Uilm - perché lasciarla in mano loro significa rischiare di distruggere uno degli asset strategici del sistema Paese. Il problema è pmodificare l'assetto societario e le condizioni ci sono perché basta trasformare in capitale sociale i 680 milioni stanziati facendo passare Invitalia dal 38% al 60%". (ANSA).
   

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