(ANSA) - GENOVA, 01 AGO - Scarsa trasparenza, conflitti di
interesse, mancato rispetto della concorrenza e, soprattutto, un
vizio originario relativo al decreto Genova post crollo Morandi.
Con un documento di 22 pagine e 8 criticità o anomalie che
minano la tenuta giuridico amministrativa di un progetto da un
miliardo e 300 milioni, l'Anac, Autorità Nazionale
Anticorruzione, ha contestato l'impianto normativo e le
procedure dell'appalto per " La realizzazione della nuova Diga
Foranea" del porto di Genova.
A darne notizia è l'edizione genovese de La Repubblica che
sottolinea come gli uffici dell'Autorità di Sistema Portuale del
Mar Ligure Occidentale e la struttura Commissariale
straordinaria per la Diga, entrambe guidate dal presidente Paolo
Emilio Signorini, entro pochi giorni dovranno fornire
all'organismo diretto da Giuseppe Busia risposte e precisazioni:
pena eventuali sanzioni fino al commissariamento.
Tra i fatti contestati in particolare l'utilizzo del decreto
Genova che, oltre a prevedere aiuti e deroghe per la
ricostruzione del ponte Morandi, sosteneva il capoluogo ligure
anche per interventi necessari a rianimare l'economia regionale
attraverso viabilità e ferrovie in primis, per un'opera in
realtà programmata già nel 2010.
Ma, spiega il quotidiano, sotto i riflettori è finita anche
la "singolarità della procedura di affidamento seguita da
Autorità Portuale". con l'Anac che ha contestato la "trattativa
negoziata" che "potrebbe aver ristretto la concorrenza
considerato che i prezzi sono stati rinegoziati con Webuild e
Eteria, rilevando il mancato rispetto del principio di par
condicio". Viene poi sottolineato come la modifica al capitolato
introdotta per rendere più appetibile l'appalto potrebbe aver
"costituito una alterazione delle iniziali condizioni di gara
non controbilanciata da una apertura alla concorrenza". (ANSA).
Diga di Genova, da Anac contestazioni su anomalie e trasparenza
8 le criticità contestate per opera del Pnrr da 1,3 milliardi