Liguria

Angeli con la coda, premiati cani dei Vigili fuoco

Riconoscimento per i salvataggi dei superstiti in Turchia

Redazione Ansa

Fieri, impettiti, lo sguardo 'innamorato' rivolto al loro conduttore: chissà se Cobadog, Drago, Margo e Zeus, tre malinois e un border collie che compongono il pool cinofilo dei Vigili del fuoco della Toscana con i loro conduttori, hanno compreso il valore del premio internazionale 'Fedeltà del cane' che è stato attribuito loro oggi a san Rocco di Camogli.

A loro in fondo basta stare con Simone Oliveri, capo nucleo cinofilo regionale toscana dei Vigili del Fuoco e istruttore, Michele Catalucci, capo squadra esperto, Alessio Andreucci, vigile del fuoco qualificato e Andrea Zacchei, vigile coordinatore e quando possibile passare all'azione. Come in Turchia, quando, a causa di un terremoto di 7.9 su scala Richter c'è stato bisogno di loro per salvare vite umane. Per questo sono stai premiati.

"Un disastro mai visto. Di terremoti ne abbiamo vissuti tanti, in Italia e all'estero, ma questo è stato il peggiore - ha detto Luca Cari, responsabile della comunicazione in emergenza del corpo nazionale dei Vigili del Fuoco -. Antiochia, la metropoli dell'antichità, è stata distrutta. 51mila le vittime e tantissimi i dispersi". Immediata è stata la risposta dei Vigili del Fuoco, da sempre impegnati in missioni di soccorso internazionale. E così il 6 febbraio è partito il primo contingente dei Vigili del Fuoco, composto dai team Usar della Toscana e del Lazio, affiancati dalle unità cinofile del nucleo Toscana".

Eccolì lì: Cobadog con Alessio, Drago con Andrea, Margo con Simone e Zeus con Michele, 4 cani e 4 umani. "Fondamentale la sinergia tra il nucleo Usar e le unità cinofile: i cani si muovono tra le macerie, si infilano in anfratti e varchi". Addestrati a trovare persone vive, se fiutano 'coni di odore' di possibili dispersi, abbaiano, e le squadre Usar iniziano a scavare. I nostri Vigili del Fuoco e i loro colleghi a 4 zampe sono abituati ad affrontare giornalmente qualsiasi tipo di emergenza come Amatrice, Rigopiano, Genova dopo il crollo del ponte Morandi. In Turchia si sono trovati immersi in uno scenario apocalittico, in una città fantasma completamente abbandonata al buio, senz'acqua, tra palazzi sgretolati, altri adagiati su un fianco, inclinati e appoggiati tra loro, dove il tutto era reso ancor più complicato dalle rigide temperature e dalle scosse sismiche di assestamento. Turni estenuanti con rotazione ogni otto ore, hanno garantito il soccorso senza sosta 24 ore su 24. Due giovani sono stati estratti vivi dalle macerie. Il primo, sepolto molto in profondità, è stato trovato proprio grazie ai cani. E un secondo ragazzo estratto vivo e il senso di impotenza nell'aver trovato il corpicino senza vita della sua bambina. "Un soccorso - conclude Luca Cari - che è stato come una goccia nell'oceano, ma i Vigili del Fuoco sono tornati a casa consapevoli d'aver fatto il loro, di aver dato tutto, come sempre".

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