Liguria

Ponte Genova,Conti 'Cta poteva prescrivere limitazione traffico'

Ex dirigente Mit,Stato deve garantire buone condizioni struttura

Redazione Ansa

(ANSA) - GENOVA, 12 SET - "L'organo tecnico, vale a dire il Cta o il Consiglio superiore lavori pubblici, che nel dare il proprio parere su un progetto descrive una struttura come 'discreta' dovrebbe dare contemporaneamente una prescrizione per limitarne l'uso perché come Stato occorre garantire che una struttura sia in buone condizioni". Lo ha detto in aula rispondendo a una domanda del pm Marco Airoldi Maria Lucia Conti, dirigente del Mit e oggi commissario straordinario alla Metro C di Roma.
    Conti ha svolto molti incarichi come dirigente pubblica, è stata provveditore alle opere pubbliche, direttore generale per le strade e capo dipartimento. Il riferimento del pm, volutamente generico in quanto la teste non si è mai occupata di gestire i progetti di Aspi, è il progetto di retrofitting del viadotto Polcevera, che venne approvato dal Cta (l'organismo deputato a dare il proprio parere sui progetti della rete autostradale per il ministero) senza alcuna prescrizione nonostante che la stessa relazione del comitato parlasse di uno "stato di conservazione degli stralli delle pile 9 e 10 discreto" ricordando che "i risultati delle prove riflettometriche hanno evidenziato un lento trend di degrado dei cavi costituenti gli stralli". "In caso di anomalie - ha detto Conti - l'organo tecnico deve segnalare la situazione al provveditore, o alla direzione generale e anche al concessionario".
    Sono 5 i membri del Cta imputati nel processo, a partire dall'allora provveditore alle opere pubbliche Roberto Ferrazza.
    Conti è stata alla direzione strade del Mit, quindi si è sempre occupata dei rapporti con Anas, "che è a tutti gli effetti una parte del ministero. Noi non avevamo uffici ispettivi perché avevamo 7mila persone che svolgevano i controlli e segnalavano gli interventi". I rapporti con il concessionario sono diversi da quelli che si hanno con un privato nella gestione della manutenzione ordinaria. Infatti se la direzione da cui dipendeva Anas non aveva problemi a pagare le manutenzioni ordinarie richieste ("avevamo 1 miliardo"), diversa la situazione di un concessionario come Aspi perché in quel caso "la manutenzione ordinaria è compresa nel contratto e rappresenta un costo per il concessionario". (ANSA).
   

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