(ANSA) - ROMA, 02 OTT - "Ma il ponte non sarebbe crollato con
quelle frasi? Erano tagli fatti dai collaboratori. Non si
pensava a niente quando sono state tolte quelle parole".
Proietti ha risposto di avere tolto quelle frasi "per ridurre
la relazione. Erano tagli innocui perché il Cta aveva già
validato il progetto. Sarebbe stato grave se quei tagli fossero
stati fatti prima del voto del Cta. Per me 'stato discreto'
voleva dire che stava bene". Proietti ha poi spiegato che il
controllo della sua divisione sui progetti era formale.
"Controllavamo che ci fossero gli allegati indicati. Non
spettava a noi verificare il verificatore", ha detto.
La procura ha chiesto al dirigente perché avesse chiesto ad
Aspi un avallo da parte dello studio Morandi sul retrofitting:
"E' una cosa che facevo in genere per capire se, in caso di una
modifica a una struttura esistente, non venisse snaturata la
natura dell'opera. Adesso ai miei collaboratori dico di non
chiedere mai nulla". A quella richiesta rispose Michele Donferri
Mitelli (ex numero tre di Aspi e imputato) dicendo che Morandi
era morto e anche il suo allievo Pisani che aveva partecipato ai
lavori della pila 11 (che invece all'epoca era vivo ed è morto
un mese fa, ndr) e quindi avevano affidato una consulenza a
Lodigiani. "Donferri chiamava in ufficio anche cinque volte al
giorno perché avevano molti progetti in attesa di approvazione
al ministero e veniva al Mit quasi ogni giorno". (ANSA).
Imputato Mit, Morandi non è crollato per parole non scritte
Ex dirigente accusato di copincolla selettivo sulla relazione