(ANSA) - GENOVA, 13 NOV - "L'ampliamento dell'area del Parco regionale di Portofino è un presupposto necessario all'esistenza stessa dell'Area protetta".
E' la richiesta che la presidente di Italia Nostra, Antonella Caroli, ha presentato oggi alla commissione Ambiente della Camera.
"Nella sua istruttoria, l'Ispra, l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale - ha spiegato Caroli - aveva perimetrato un'area di 15.339 ettari, facendo notare come si trattasse di una superficie comunque al di sotto della media dei parchi nazionali (64.500 ettari). La necessità di avere una superficie non troppo ridotta nasce da diversi fattori, tra cui alcuni di carattere ambientale. C'è in primo luogo la necessità di evitare la frammentazione e l'isolamento degli habitat naturali. La cosa è impossibile se il parco è costituito da una piccola 'isola' che non permette di salvaguardare la permeabilità degli habitat e i corridoi ambientali".
Inoltre, secondo la presidente di Italia Nostra, "un Parco può sviluppare appieno le sue potenzialità anche turistiche se ha la possibilità di mettere a rete i molteplici valori, le particolarità, le emergenze artistiche e paesaggistiche, le tradizioni, che caratterizzano e rendono culturalmente e socialmente omogeneo un determinato territorio. È del tutto evidente che un parco 'francobollo' sia privato, già nel nascere, di queste possibilità".
"Le istituzioni hanno ora deciso di creare il Parco nazionale provvisorio con un territorio di soli tre comuni (Portofino, Santa Margherita e Camogli) per un'estensione di 1056 ettari - ha proseguito Caroli - riducendo drasticamente i 5.363 ettari, previsti dal decreto ministeriale 332 del 2021, che includeva 11 comuni. Inoltre, a partecipare al percorso amministrativo erano stati sette comuni (Rapallo, Zoagli, Chiavari, Coreglia, Camogli, Santa Margherita e Portofino) per un'estensione e ridefinizione del Parco nazionale territoriale di circa 3.000 ettari, condivisa anche da associazioni, ANCI e Federparchi".
La replica della Regione: abbiamo sempre dialogato col territorio
Sul Parco di Portofino la Regione Liguria non ha mai interrotto il percorso di confronto e di dialogo col territorio. Lo afferma il vicepresidente della Regione con delega ai Parchi, Alessandro Piana, replicando alle critiche delle associazioni ambientaliste, a margine dell’audizione informale sull’istituzione definitiva del Parco nazionale di Portofino in commissione Ambiente alla Camera.
“Non desideriamo dilungarci in sterili polemiche - ha dichiarato Piana - dopo l’iter lungo e condiviso con cui non abbiamo mai interrotto il filo col territorio e con il ministero dell'Ambiente. L’ultima proposta, aggiornata nel settembre 2023, valorizza pienamente bisogni del territorio e individua una vasta area contigua che comprende circa 600 ettari in più nei territori di Camogli, Santa Margherita Ligure e Rapallo. Il decreto ministeriale del 10 ottobre 2023 tiene infatti conto di questa proposta, rinviando l’individuazione delle aree contigue all’istituzione definitiva del Parco". Secondo Piana, "allargare invece ad aree intensamente antropizzate e storicamente sottoposte all’azione dell’uomo non risulta in linea con la definizione normativa dei parchi nazionali fissata dalla legge 394 del '91. Tra l’altro la tutela delle aree cuscinetto è già assicurata dalle Zone Speciali di Conservazione, dal Piano territoriale di Coordinamento paesistico della Liguria, da vincoli paesaggistici oltre che dai Piani urbanistici comunali". Tuttavia, ha concluso Piana, "la delimitazione provvisoria così definita dal ministero e la successiva intesa regionale finalizzata all’istituzione del Parco nazionale di Portofino con Dpr non escludono futuri allargamenti che tengano conto delle posizioni dei sindaci, del futuro Consiglio direttivo e della comunità del Parco nazionale”.