Liguria

Spediporto, insostenibili controlli sanitari in porti liguri

Botta, mancano organici adeguati

Redazione Ansa

(ANSA) - GENOVA, 29 DIC - Spediporto denuncia i problemi per le aziende associate per la carenza di personale di controllo sanitario nei porti liguri e chiede al Ministero della Salute di intervenire "rapidamente sul fronte degli organici da implementare". "I numeri - spiega il direttore generale Giampaolo Botta - dicono che gli uffici Uvac (Uffici Veterinari per gli Adempimenti Comunitari) e Pcf (Posti di controllo frontalieri) di Genova e Vado Ligure sono passati da 32 unità operative nel 2022 ad appena 14 nel 2023, con un decremento del 56,23%. Di questi solo 4 sono medici, gli altri sono tecnici o amministrativi. Una situazione insostenibile, soprattutto per il numero di partite di merce che questa ridottissima squadra di operatori si trova a dover controllare: per quanto riguarda i prodotti di origine animale stimiamo che possano essere circa 150.000 i contenitori sottoposti annualmente a controlli nei porti di Genova e Vado Ligure, pari al 25% dell'intero traffico nazionale, mentre, sulle merci di origine vegetale potremmo arrivare a oltre 100.000 container, un dato che rappresenta il 50% del traffico nazionale".
    "Praticamente, i piatti di un italiano su 4 sono riempiti da prodotti alimentari sbarcati a Genova. Pensare, dunque, che un'essenziale attività di sicurezza sanitaria venga svolta soltanto da 4 medici è pericoloso per i cittadini oltreché irrispettoso anche nei confronti di chi deve sobbarcarsi questa titanica impresa. Ogni giorno - spiega Botta - sono chiamati a rilasciare tra i 400 e i 500 certificati. Una situazione davvero insostenibile". (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it