Liguria

Torna 'Biblioteca vivente' contro pregiudizi e discriminazioni

Al Mog tanta gente per il secondo appuntamento

Redazione Ansa

(ANSA) - GENOVA, 20 GEN - Libri "in carne e ossa" che raccontano la loro storia ai lettori, interagendo e rispondendo alle loro domande. Oggi pomeriggio al Mog appuntamento con la Biblioteca Vivente, il progetto del Comune di Genova - Assessorato alle Pari Opportunità e del Teatro Pubblico Ligure, con la collaborazione di ABCittà ideata per combattere pregiudizi e discriminazioni attraverso le narrazioni autobiografiche delle persone, trasformate per l'occasione in veri e propri "libri umani". L'idea, inserita tra le iniziative di Genova Capitale del Libro, arriva dalla Danimarca e prevede una serie di incontri, articolati su diverse tematiche, avviata lo scorso 5 dicembre alla Biblioteca Berio e proseguita oggi al Mog attraverso una ricca offerta di "libri umani" con cui i lettori hanno potuto interagire e scambiare messaggi, per poi pubblicare una recensione. "Nonna a Natale", "Venerdì Santo", "Nozze a Napoli", "La birra senza glutine" e "L'incubo del trillo" sono stati solo alcuni dei 15 'volumi' che è stato possibile "sfogliare" per vivere un'esperienza di profondo valore sociale e culturale. All'evento hanno partecipato anche l'assessore comunale alle Pari opportunità Francesca Corso e il direttore di Teatro Pubblico Ligure Sergio Maifredi.
    "Questo progetto - ha detto Corso - rappresenta un modo per abbattere non solo le barriere, ma anche i pregiudizi che spesso sono portati dalla non conoscenza degli altri. Oggi è stata un'altra bellissima esperienza che ha visto la partecipazione di tante persone, che aspettiamo anche nei prossimi appuntamenti in programma alla Biblioteca Universitaria e a Palazzo Rosso".
    Questo progetto rientra "tra le prerogative di Teatro Pubblico Ligure, ovvero portare il teatro in spazi inusuali, riconducendolo alla sua essenza, quindi all'uomo che racconta la propria storia a un altro uomo: esattamente quanto accade con la Biblioteca Vivente - ha spiegato Maifredi - La vicinanza abbatte il pregiudizio che può nascere senza l'incontro. Il rapporto cambia quando ci si siede gli uni davanti agli altri e si ascolta una storia. In questo modo diventa più difficile erigere muri e più facile aprirsi all'ascolto, proprio come avviene con la nostra iniziativa". (ANSA).
   

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