Liguria

Teatro Genovese, applausi per 'Matilda' di Piparo

Protagonista del musical giovanissima attrice savonese

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 26 GEN - Una compagnia giovanissima e scatenata, ritmo effervescente, storia che ha appassionato intere generazioni. Ieri sera il Politeama Genovese ha ospitato l'ultima fatica di Massimo Romeo Piparo, la versione italiana di 'Matilda il musical' basato sull'omonimo romanzo di Roald Dahl.
    Lo spettacolo prodotto dalla PeepArrow Entertainment in collaborazione con Il Sistina è incentrato sulla figura della piccola Matilda, una ragazzina dall'intelligenza vivace, divoratrice di libri: incompresa da una famiglia che bada solo al denaro e ai piaceri futili, costretta a subire angherie dalla preside tiranna e crudele, troverà sostegno solo nella maestra sensibile e vittima della superiora-zia alla quale, insieme, riusciranno a ribellarsi grazie anche ai poteri magici della piccola alunna. Una favola che ha comunque legami anche con l'attualità e che Piparo traduce in uno spettacolo notevolmente piacevole. In una struttura scenica ben organizzata, si muove una compagnia di prim'ordine in cui primeggia Matilda, l'undicenne savonese Giulia Chiovelli che canta, recita, danza da artista consumata, mostrandosi assoluta padrona della scena.
    Accanto a lei un gruppo di giovanissimi mostrano affiatamento e qualità individuali invidiabili. E poi c'è il cast "adulto": Luca Ward veste con gusto e ironia i panni della preside, la famosa Trinciabue, la popolare coppia dei The Pozzolis Family (Alice Mangione e Gianmarco Pozzoli) restituiscono con verve i cinici genitori di Matilda, Giulia Fabbri (applauditissima Mary Poppins della versione italiana del capolavoro Disney) si fa apprezzare nella parte della dolce maestrina. Piparo segue la storia fedelmente con alcuni inserti divertenti e riusciti, come ad esempio l'apertura del secondo atto in cui il padre al proscenio si scusa con i bambini in sala per il cattivo esempio di Matilda che si "ostina" a voler leggere libri. La musica di Tim Minchin non regala melodie indimenticabili ma è funzionale e gioca soprattutto sulla vitalità ritmica. Belle le coreografie di Billy Mitchell, brillantemente risolte dall'intero cast. Uno spettacolo da vedere. Repliche fino a domenica. (ANSA).
   

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