(ANSA) - GENOVA, 26 FEB - A quasi sei anni dal crollo del
ponte Morandi (14 agosto 2018, 43 vittime) ci sono due nuovi
indagati per la tragedia. Si tratta dell'ingegnere Fabrizio
Noto, che si occupò dei calcoli del progetto di Retrofitting (i
lavori di rinforzo delle pile 9 e 10) e di Agostino Rusca, dal
1999 al 2006 capo dell'ufficio manutenzioni della direzione del
primo tronco che gli investigatori credevano morto e hanno
invece scoperto essere vivo dopo avere letto il suo nome nelle
liste dei testimoni di difesa.
Il primo è stato tirato nel processo da uno degli imputati,
l'ingegnere Emanuele De Angelis che nel corso del suo lungo
interrogatorio, durato diverse udienze, ha spiegato che i
calcoli che lui aveva usato per redigere il progetto di rinforzo
erano stati fatti dal collega.
Il secondo, era stato creduto morto dagli investigatori che
non lo avevano quindi inserito nell'elenco delle persone da
indagare consegnato in procura. I pm, nei giorni scorsi, hanno
letto quel nome nella lista dei testimoni citati dalla difesa di
un imputato e hanno scoperto che Rusca è invece vivo. Entrambi
rispondono degli stessi reati contestati ai 58 imputati. La
Procura ha iscritto due fascicoli diversi.
Sono stati indagati anche due testimoni, sentiti nelle scorse
udienze. Si tratta dell'ex capo del personale di Aspi Giampiero
Giacardi, accusato di falsa testimonianza, e di Andrea Pancani,
ingegnere a lungo responsabile della sorveglianza di Spea in
Toscana, accusato di falso. Giacardi, per la procura avrebbe
mentito durante la sua testimonianza, dando risposte diverse da
quelle date in sede di sommarie informazioni. Era stato sentito
per quattro udienze. Per Pancani i pm hanno trasmesso gli atti
alla procura di Firenze dopo averlo indagato. Quando era stato
sentito, in sede di indagini, aveva raccontato che sul IV tronco
gli ispettori di Spea facevano controlli accurati a differenza
dei colleghi genovesi. Nel corso della sua testimonianza ha
invece ammesso che anche nel tronco di cui era responsabile non
si verificava tutto da vicino perché mancavano i mezzi e non
c'erano le condizioni di accesso in sicurezza. (ANSA).
Al processo Morandi due nuovi indagati, uno era creduto morto
E due testimoni ora sono accusati di falso e falsa testimonianza