(ANSA) - LA SPEZIA, 06 MAR - "Toti e Peracchini rischiano di
battere il record per la posa della prima pietra meno duratura
della storia. Tre giorni è durata la messinscena dell'avvio del
cantiere per il biodigestore di Saliceti, una manfrina che ci
avrebbero potuto risparmiare.
"Non si rileva la ricorrenza dei presupposti di legge, per la
modifica del contratto senza il previo espletamento di una nuova
procedura di evidenza pubblica, non sussistendo l'asserita
condizione di imprevedibilità della variante", scrive
l'autorità.
"Non più tardi di qualche giorno fa avevo provato a suggerire
prudenza a Toti, Giampedrone e Peracchini, che evitassero
l'inutile passerella dell'ennesima prima pietra - continua
Natale -. E' una questione che vale per tutta la Liguria dove si
affastellano proposte e idee completamente scollegate da una
necessaria pianificazione, dalle reali esigenze dei territori e
dalla valutazione sulla sostenibilità economico-finanziaria.
Tutto questo, assieme alla mancata partecipazione delle
comunità, più volte denunciata, sta deteriorando in maniera
devastante la fiducia nelle istituzioni". "Lo stop di Anac salva
Iren da un bagno di sangue finanziario - analizza Natale -.
L'impianto che sarebbe stato realizzato, sovrastimato rispetto
alle necessità, avrebbe operato a scarto ridotto senza poter
lavorare la quantità di rifiuto necessaria a coprire la capacità
realizzata. Per Toti e Peracchini ovviamente tutto questo non
rappresentava un problema, visto che per questa mancanza
avrebbero pagato i cittadini e la società". "Al danno fatto non
c'è ormai ristoro, né al tempo perso e al denaro investito -
conclude Natale -. Ma quantomeno un briciolo di chiarezza è
quanto la giunta Toti deve ai cittadini spezzini e liguri.
Presenterò un'interrogazione". (ANSA).
Pd, record Toti-Peracchini, prima pietra Saliceti dura 3 giorni
Natale, Anac salva Iren da un bagno di sangue