(ANSA) - GENOVA, 07 MAR - La visione di città da oggi al 2030 secondo l'amministrazione Bucci in una maxi foto che sarà un plastico in mostra allo stand di Genova al salone Mipim di Cannes dall'11 al 15 marzo. "Genova 2030" è lo strumento con cui il Comune si presenta alla platea internazionale di investitori e che comprende i progetti approvati e in fase di realizzazione ma anche quelli finora solo immaginati dal governo di centrodestra.
Nella visione Genova 2030 grande spazio al nuovo porto, con più riempimenti e accosti dal bacino storico, a Sampierdarena, al ponente, anche sulla base dei cambiamenti che saranno portati dalla realizzazione delle nuova diga foranea. Nei giorni scorsi molte polemiche sono state avanzate dalla minoranza in consiglio comunale per il fatto che questa “idea progettuale” sembra scavalcare l’iter che l’Autorità portuale sta portando avanti per la redazione del nuovo Piano regolatore portuale. “Tutte le idee sono state condivise al 100% con palazzo San Giorgio - ha dichiarato Bucci - ma non è detto che poi finiranno effettivamente nel piano stesso”. Alla presentazione anche il commissario della port authority Paolo Piacenza che però non si è fermato all’appuntamento con la stampa. Sul fronte del porto, confermata l’ipotesi di ampliamento del terminal di Pra’, con la realizzazione di un piccolo porticciolo per la natanti sotto i 10 metri, l’estensione del canale di calma di Pra’ e del canale per il polo remiero. A levante del terminal una nuova diga con annessa una spiaggia artificiale per la popolazione. A proposito di spiagge, secondo la “visione” con il trasferimento dei depositi chimici da Multedo a ponte Somalia, ci sarà anche una rigenerazione della spiaggia di Multedo e dell’area retrostante. Rinviati a un futuro altri aspetti su cui pesano incognite, come la permanenza dell’intera soprelevata una volta che sarà ultimato il tunnel subportuale e la possibile demolizione della storica diga foranea, su cui la Sovrintendenza ha messo chiari paletti. “Su questo possiamo dire che in futuro l’operatività del porto potrebbe richiedere che per sicurezza ne resti una porzione il più piccola possibile”, si è limitato a dire Bucci.