(ANSA) - GENOVA, 27 MAR - "Se si ritiene che nell'appalto
della diga di Genova qualche servitore dello Stato sia stato
corrotto, va individuato e punito, se invece riteniamo che
qualcuno abbia applicato delle regole più semplici e veloci per
arrivare alla realizzazione dell'opera va scovato e premiato".
Così il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti a margine
dei lavori del Consiglio regionale commenta la delibera
dell'Autorità nazionale anticorruzione (Anac) contro l'iter
seguito per costruire la nuova diga del porto di Genova.
"Qualche servitore dello Stato non va certamente redarguito
da un'Autorità anticorruzione di cui non capisco il nome se non
c'è stato francamente un corrotto, - rimarca Toti - tra coloro
che applaudono ai bizantinismi, che propugnano le regole dei
bizantinismi della pratiche formalmente e ineccepibilmente
eseguite con l'opera non fatta e una pratica più corta e l'opera
fatta io tiferò sempre per chi vuol costruire l'opera, non per
chi accumula carta sulla scrivania". (ANSA).