Liguria

In 400 in piazza a Imperia per il cessate il fuoco in Palestina

Srotolato uno striscione con scritto 'stop genocidio'

Redazione Ansa

(ANSA) - IMPERIA, 13 APR - Al grido di "pace subito" e "Palestina libera", dietro a uno striscione con scritto 'stop genocidio' circa 400 persone sono scese in piazza a Imperia per chiedere il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Sono stati scanditi slogan contro Israele. 'Stop alla violazione dei luoghi sacri ai musulmani', si legge su un cartello alzato dai manifestanti.
    Una manifestazione organizzata dalla comunità islamica di Imperia "contro il commercio di armi e contro il massacro - motiva uno dei relatori nel corso dell'intervento pubblico -.
    L'Italia è al terzo posto per la fornitura di armi a Israele", a cui hanno aderito associazioni, partiti, sindacati e semplici citttadini.
    "Oggi è scesa in piazza tutta la società civile imperiese, - sostiene il portavoce dell'Arci di Imperia Kalid Rawash - con adesioni di molti partiti per fermare il genocidio a Gaza e la guerra, per chiedere un cessate il fuoco immediato, per consentire agli aiuti umanitari di entrare, perché la gente a Gaza sta morendo di fame e di sete". "I Paesi occidentali sono i primi a sostenere Israele in questa guerra, fornendo armi, sostegno e copertura politica, sono complici di questo genocidio, - aggiunge Rawash - che ha provocato la morte di circa 36mila persone, tra cui la maggioranza sono bambini, donne e civili. Viene impedito l'ingresso degli aiuti umanitari. Da sedici anni, Gaza è sotto embargo in quello che è un conflitto medievale, in cui si utilizzano la fame e la sete come mezzo di guerra".
    "Siamo qui, come in tutta Italia, con iniziative di grande partecipazione per chiedere quello che ci hanno chiesto tutte le ong palestinesi, egiziane e internazionali: il cessate il fuoco e la fine delle ostilità militari nella Striscia di Gaza - afferma il presidente nazionale dell'Arci Walter Massa -. Siamo ben oltre la catastrofe, come ci ha ricordato l'Organizzazione mondiale della sanità e dobbiamo fare in modo che un intervento umanitario sia messo in atto il più presto possibile". (ANSA).
   

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