Liguria

Individuate cinque aree per chiudere il ciclo rifiuti in Liguria

Attraverso un termovalorizzatore o impianto 'waste to chemical'

Redazione Ansa

(ANSA) - GENOVA, 24 APR - Sono cinque le macro aree individuate per chiudere il ciclo dei rifiuti in Liguria attraverso un impianto a riciclo chimico 'waste to chemical' o un termovalorizzatore: Scarpino o la Valle Scrivia in provincia di Genova, la zona di Vado Ligure-Quiliano, Cairo Montenotte o Cengio in provincia di Savona. È il risultato dello studio commissionato dall'Agenzia regionale dei rifiuti al Rina presentato in una conferenza stampa a Genova nella sala della trasparenza della Regione Liguria.
    Secondo Rina l'impianto dovrà essere in grado di smaltire almeno 200 mila tonnellate di rifiuti all'anno attraverso due tecnologie percorribili: il riciclo chimico per produrre 'green fuels' come idrogeno e metanolo oppure un termovalorizzatore per produrre energia elettrica e termica.
    "Da oggi programmiamo in via definitiva la chiusura completa del ciclo dei rifiuti in Liguria - sottolinea il presidente della Regione Giovanni Toti - alle 60 mila tonnellate di biodigestione di Cairo, e all'impianto di Saliceti finalmente in costruzione, si aggiungerà anche un impianto per la trasformazione chimica dei rifiuti in energia o un termovalorizazione".
    "Abbiamo analizzato in modo puntuale i flussi dei rifiuti liguri - spiega il commissario dell'Agenzia regionale per i rifiuti Monica Giuliano - nonostante una grande capacità di differenziare le materie, restano ancora quantitativi importanti che devono essere valorizzati. Il principio è quello della prossimità, ovvero far viaggiare il meno possibile i rifiuti senza ampliare le discariche".
    "Iniziamo un percorso che permetterà di mettere la parola 'fine' al conferimento della spazzatura in discarica o fuori Regione - interviene il sindaco di Genova Marco Bucci - e Genova è pronta a fare la sua parte, ritenendo idoneo il sito di Scarpino come area per sviluppare un progetto per un impianto di chiusura del ciclo dei rifiuti".
    "Lo studio sarà il punto di partenza di una futura manifestazione di interesse o ricerca di mercato - annuncia l'assessore regionale al Ciclo dei rifiuti Giacomo Giampedrone - in modo da garantire che l'impianto sia realizzato nel luogo più idoneo e con le migliori tecnologie, sempre d'intesa con gli enti interessati". (ANSA).
   

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