(ANSA) - GENOVA, 21 MAG - Diversamente da altri centri liguri
come Chiavari o Lavagna, il consiglio comunale di Genova non si
schiera contro l'aumento dei limiti delle emissioni
elettromagnetiche delle antenne di telefonia mobile. La sala
rossa di palazzo Tursi oggi ha votato contro la mozione
presentata dal consigliere di opposizione Mattia Crucioli (Uniti
per la Costituzione). Il documento, più volte riscritto dall'ex
senatore per tentare di renderlo compatibile con la normativa
nazionale vigente, chiedeva al sindaco e alla giunta di
"valutare l'adozione dello strumento maggiormente idoneo a
vietare su tutto il territorio del Comune l'aumento dei campi
elettromagnetici fino allo svolgimento di idonei approfondimenti
scientifici che possano escludere danni alla salute pubblica
derivanti dal superamento di tale limite". Nel Tigullio diversi
Comuni hanno predisposto specifiche ordinanze per contrastare la
legge nazionale che dal 2023 consente l'innalzamento delle
emissioni dagli attuali 6 Volt al metro a 15V/m. "Sappiamo che
quelle ordinanze sono impugnabili al Tar - ha premesso Crucioli
presentando la mozione - quindi quella che chiediamo oggi è una
presa di posizione politica che senza ipocrisie". Crucioli ha
parlato di "regalo alle aziende, questi limiti non inficiano il
normale funzionamento dei nostri telefoni ma servono alle
compagnie per spendere meno sugli adeguamenti delle reti, a
scapito della salute pubblica". Oltre alla mozione sono stati
presentati diversi ordini del giorno. Alberto Pandolfo, Pd, ha
sottolineato come "sul tema vada adottato un atteggiamento
scientifico e non che cavalchi la paura". In sintonia con
Crucioli il leghista Fabio Ariotti, che ha dichiarato "nessuno
chiede di eliminare antenne ma almeno si limitino le emissioni e
si coinvolgano maggiormente i cittadini prima dell'installazione
in aree private". La mozione è stata bocciata dalla giunta.
L'assessore all'Ambiente Matteo Campora, ricordando che è in
fase di redazione un nuovo regolamento sull'installazione delle
antenne, ha ricordato che "non ci sono mezzi idonei che il
Comune puà attuare contro una legge dello Stato". Alla fine
della discussione la maggioranza dell'aula ha votato contro la
mozione (20 no, 13 sì e 1 astenuto) ma due esponenti della
maggioranza - Pilloni (Vince Genova) e De Benedictis (Fratelli
d'Italia) sono usciti dall'aula mentre Ariotti (Lega) ha votato
a favore. Astenuta Cristina Lodi (Misto). (ANSA).
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