Liguria

Fondazione Slala, 'nel Nord Ovest è l'ora dei retroporti'

'Necessari per creare un sistema logistico efficiente'

Redazione Ansa

(ANSA) - GENOVA, 27 MAG - Una corona di retroporti oltre l'Appennino, collegati al sistema portuale ligure per costruire un vero sistema logistico del Nord Ovest italiano. È il progetto emerso da uno studio condotto dalla Fondazione Slala in collaborazione con il Centro di analisi Giuseppe Bono, presentato oggi a Genova a palazzo San Giorgio al convegno 'La Corona padana', che ha evidenziato come con l'incremento dei traffici previsto nei porti di Genova, grazie alla nuova diga, e Savona-Vado Ligure, i terminal portuali non potranno più essere utilizzati per la sosta dei container, anche vuoti.
    La sfida sarà portarli rapidamente fuori per evitare il blocco del terminal e in questo senso i retroporti potrebbero diventare la chiave della competitività del sistema portuale, disegnando appunto una 'corona padana', un network di aree retroportuali nella fascia fra Alessandria e Rivalta Scrivia, in grado di diventare il polmone della portualità ligure creando un sistema logistico integrato.
    Con i grandi interventi infrastrutturali, come la nuova diga e il terzo valico ferroviario, le grandi aree logistiche del Nord Ovest potrebbero nei prossimi anni spostare sui porti liguri i traffici che oggi passano dagli scali del Nord Europa.
    Un'occasione da cogliere appunto grazie anche ad una sinergia con i retroporti.
    Oltre al commissario dell'Adsp del Mar ligure Occidentale Paolo Piacenza, al sindaco di Genova Marco Bucci, all'assessore regionale alle Infrastrutture Giacomo Giampedrone, e ai rappresentanti del Piemonte, e al viceministro a Infrastrutture e Trasporti Edoardo Rixi, ne hanno parlato fra gli altri il presidente del Centro Giuseppe Bono Massimo Ponzellini, il vicepresidente dell'assemblea dei privati di Slala, Fabrizio Bertola, i presidenti delle province di Alessandria, Savona e Asti. Per rendere competitivo il sistema dei retroporti, secondo lo studio si dovrà pensare ad uno shuttle stradale o ferroviario per trasportare i container fra porti e retroporti in modo efficiente, magari sfruttando gli orari notturni.
    (ANSA).
   

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