Liguria

Comune Genova, per quartiere Diamante chiesta Casa della cultura

E ambulatorio medico. Piciocchi, tassello rigenerazione Begato

Redazione Ansa

(ANSA) - GENOVA, 11 GIU - Una nuova piazza, il nuovo teatro all'aperto per concerti ed eventi, la Casa della Cultura per attività ricreative, sono queste le richieste del territorio che entreranno a pieno titolo del percorso di rigenerazione urbana del quartiere Diamante di Genova. Il dato è emerso durante la presentazione del protocollo d'intesa per lo sviluppo di un processo di partecipazione relativo a una parte degli spazi collettivi del nuovo Quartiere Diamante a Genova, firmato a marzo dagli assessorati ai lavori pubblici e avvocatura e servizi sociali del Comune di Genova, dal Municipio V Valpolcevera, da Arte, dall'Ordine degli Architetti ppc, dal dipartimento architettura e design di UniGe e dalla direzione socio sanitaria della Asl3.
    "Quello di oggi - ha sottolineato il vicesindaco Pietro Piciocchi- è un tassello della grande rigenerazione di Begato, ma ora bisognerà calare queste suggestioni proposte dal territorio nei progetti". Una rigenerazione urbana alla quale "bisogna affiancare una rigenerazione sociale - ha ricordato l'assessore ai servizi sociali Lorenza Rosso - per non costruire cattedrali nel deserto che non servono". A raccogliere i "desiderata" dei residenti la società "Avventura urbana" che ha realizzato le interviste sul territorio: la nuova piazza è stata richiesta da più dell'86% degli intervistati, quasi il 70 % desiderano un teatro all'aperto ma, tra le richieste, spicca anche la Casa della Cultura. "Una delle maggiori richieste - aggiunge il presidente del municipio, Federica Romeo - è quella di avere una garanzia dell'apertura di un ambulatorio medico, che sarà gestito dall'Ordine di Malta". Tutti progetti che ora dovranno essere recepiti nella progettazione definitiva. "Oggi il tema dell'abitare è sia emergenza che opportunità di rigenerazione - sottolinea Riccardo Miselli, presidente Ordine Architetti ppc di Genova - soprattutto in una città, come la nostra che è policentrica. Un tema complesso, che non può essere affrontato replicando soluzioni o modelli utilizzati altrove e che, per tipologia del territorio, per varietà del costruito e per il palinsesto sociale di riferimento, richiede, di volta in volta, una valutazione organica delle opportunità, degli strumenti da utilizzare e dei percorsi da attivare". (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it