(ANSA) - GENOVA, 18 GIU - A una settimana dalla bagarre in
consiglio comunale a Genova, con il raptus del presidente del
consiglio Carmelo Cassibba nei confronti del capogruppo dem
Simone D'Angelo e l'abbandono dell'aula da parte
dell'opposizione sembra lontana la possibilità di ricucire i
rapporti istituzionali. Oggi l'opposizione ha deciso di non
partecipare ai lavori della conferenza dei capigruppo "non
ritenendo garantito il confronto democratico ed il rispetto dei
gruppi consiliari di minoranza", si legge in una nota.
"Aspettavamo quantomeno un invito istituzionale al dialogo da
parte del presidente del consiglio comunale, a fronte di quello
che riteniamo essere un contesto di forte ostruzione e tensione,
trasceso nell'ultima seduta in intimidazione - scrivono in un
comunicato i capigruppo di Pd Simone D'Angelo, rossoverdi
Filippo Bruzzone, M5s Fabio Ceraudo, misto-Azione Cristina Lodi
con il vicepresidente del consiglio Alberto Pandolfo (dem) -
Invece, a sette giorni di distanza da una tentata aggressione
fisica in sala rossa, sconcerta la totale inconsapevolezza
mostrata dal presidente che, nel non voler giudicare la gravità
dei suoi gesti, conferma quanto l'attuale conduzione sia
totalmente parziale e priva della necessaria sensibilità
istituzionale per garantire il lavoro delle consigliere e dei
consiglieri comunali di minoranza". La nota non è stata
sottoscritta da Mattia Crucioli di Uniti per la Costituzione.
"Auspichiamo che in aula vi sia una presa d'atto da parte di
Cassibba sul fatto che quanto accaduto richieda da parte sua un
passo indietro rispetto al suo incarico, nella consapevolezza di
non poter più essere garante del rispetto di tutte le
consigliere e di tutti i consiglieri", conclude la nota. (ANSA).
Bagarre a Tursi, minoranza chiede passo indietro a Cassibba
Minoranza diserta la capigruppo: "Aspettavamo invito al dialogo"