(ANSA) - GENOVA, 04 LUG - La tappa genovese dell'edizione
2024 della spedizione 'C'è di mezzo il mare', della nave
rompighiaccio di Greenpeace Arctic Sunrise, è stata l'occasione
per la presentazione del primo report sulla repressione della
protesta nonviolenta realizzato dalla "Rete In Difesa Di". E
proprio il portavoce della Rete, Francesco Martone, ha lanciato
un grido d'allarme molto circostanziato.
"Preoccupa molto il pacchetto sicurezza al momento in
discussione al Senato perché prevede un inasprimento delle pene
per chi pratica blocchi stradali. Sotto un doppio binario penale
e civile. Quindi: aumento delle pene detentive e aumento delle
multe. Ed è una questione che è stata analizzata da parte di un
ufficio di studi legali dell'OSCE alla quale abbiamo chiesto un
parere legale. Il parere legale è devastante perché dice
praticamente che tutto il pacchetto sicurezza e anche la parte
che riguarda i blocchi stradali viola gli impegni presi dal
nostro paese in termini di diritti umani e diritti civili".
Protestare contro il cambiamento climatico è diventato dunque
sempre più difficile.
"Tra poco sarà l'anniversario del G8 di Genova (2001, ndr)
che è stato in effetti il momento nel quale si è sofferta la più
grande sospensione dei diritti fondamentali nel nostro paese -
ha aggiunto Martone - e da quel periodo abbiamo assistito ad un
progressivo restringimento degli spazi di agibilità democratica
da parte dei movimenti sociali, ambientalisti e per la pace. E
abbiamo notato nella nostra ricerca che questo restringimento,
il lamento dei meccanismi di repressione e criminalizzazione dei
movimenti ecologisti e per la giustizia climatica è
proporzionale al peggioramento delle condizioni di vita del
pianeta". (ANSA).
Greenpeace lancia allarme contro il pacchetto sicurezza
Martone, la repressione aumenta con peggioramento vita pianeta