Liguria

Confcommercio: 'basta supermercati a Genova, uccidono i negozi'

'Modello da sviluppare è la rigenerazione urbana sostenibile'

Redazione Ansa

(ANSA) - GENOVA, 05 LUG - Sono ormai 103 le attività commerciali che possono fregiarsi del titolo di botteghe storiche a Genova nonostante l'avanzata della grande distribuzione organizzata sempre più presente in città sotto forma di supermercati e centri commerciali. A lanciare un grido d'allarme è Confcommercio con il suo presidente Alessandro Cavo.
    "Noi pensiamo che il modello da sviluppare sia quello della rigenerazione urbana sostenibile. Un tempo si diceva 'costruire sul costruito'. - commenta Cavo - Recuperiamo, restauriamo, ristrutturiamo la nostra magnifica città valorizzando quello che è uno straordinario centro commerciale naturale all'aperto come il centro storico perché la nostra è una città policentrica e dimentichiamoci per favore nuovo cemento, nuove aperture di GDO che certo non sono quello che ci si aspetta da una città bella come Genova".
    Le nuove aperture della grande distribuzione hanno interessato in partiolare alcune zone come "Sampierdarena, uno scandalo davanti ai nostri occhi dopo l'apertura di Fiumara in cui purtroppo il commercio è stato messo veramente in una situazione di difficoltà estrema. - denuncia Cavo - Non vorremmo che con l'apertura della nuova grande struttura non solo food di Sestri Ponente (Esselunga, ndr), Sestri Ponente avesse lo stesso destino ma purtroppo anche i quartieri limitrofi perché sono strutture killer di interi quartieri, anche quelli adiacenti.
    Noi crediamo nel commercio di vicinato".
    Sulla stessa linea d'onda la Camera di Commercio con il segretario generale Maurizio Caviglia. "Basti ricordare che quando abbiamo fatto la campagna l'abbiamo chiamata 'sottocasa'.
    - ricorda - Il motivo è semplice: secondo noi l'offerta delle piccole imprese che sono sotto casa è un'offerta che garantisce a tutti non solo la qualità del prodotto, ma garantisce la vita dei nostri centri: l'illuminazione, le strade, le vetrine aperte che secondo noi sono prioritarie. Noi puntiamo sul compra sotto casa".
    Botteghe il cui valore viene sottolineato anche dall'assessore comunale al Commercio Paola Bordilli: "botteghe che resistono grazie sicuramente alla loro storia, che resistono grazie anche a quei servizi che hanno saputo far diventare sempre più fondamentali per la loro clientela". (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it