(ANSA) - GENOVA, 11 AGO - "I ritmi spasmodici del turismo in
Liguria, spesso concentrato in pochi mesi, non tiene conto
dell'equilibrio tra vita e lavoro e neanche dell'aspetto
economico correlato al sacrificio. I lavoratori a fine stagione
sono completamente 'bruciati' e magari non sono più disposti a
ripetere l'esperienza infernale l'anno successivo".
"Se si fanno dodici ore per sei giorni in una cucina dove, in
estate si raggiungono temperature molto elevate e non si respira
per ben quattro mesi, alla fine del percorso, il lavoratore è
talmente scoppiato che, all'occasione successiva, non accetterà
la proposta di lavoro nel turismo. - rimarcano - In questo
contesto occorre avere cura dei professionisti ed investire sul
personale polifunzionale ma, è evidente, che si preferisca
stressare l'organico già centellinato. Il lavoro a chiamata
smoderatamente presente le turismo in Liguria nasconde
retribuzioni basse con parte del salario erogata in nero e
scarsa professionalità alle spalle".
"In Liguria vige ancora il turismo del week end influenzato
dal meteo, del mordi e fuggi, della stagione da erodere fino
all'osso che spesso si traduce in insostenibilità in un
territorio morfologicamente difficile e fragile - segnalano i
sindacalisti - I giovani italiani rimandano al mittente le
offerte di lavoro scandalose, lo sfruttamento dilaga tra i
giovani stranieri arrivati in Italia per una vita migliore".
"Spesso assistiamo al poco impegno da parte di politica e
istituzioni territoriali a fare squadra, scarsissima avvedutezza
e visione del futuro da parte delle imprese e lavoratori, in
particolare stagionali, esausti per ritmi insostenibili che, di
anno in anno, rifuggono al richiamo del settore. E in questo
contesto, stiamo vivendo un momento di deflazione del lavoro nel
settore, ovvero, ci sono più richieste di mano d'opera ma meno
persone che rispondono all'offerta", aggiungono. (ANSA).
Uil, turismo mordi e fuggi 'brucia' i lavoratori in Liguria
'A fine estate non sono più disposti a ripetere l'esperienza'