(ANSA) - SANREMO, 31 AGO - "Vediamo bene, ad essere schietti
ed onesti, come oggi sia pervasiva una criminalizzazione del
dissenso. Si registra a tutti i livelli della compagine sociale
un'azione repressiva tendente a criminalizzare chiunque si
opponga a determinati nuovi 'dogmi' come immigrazione
indiscriminata, aborto come 'diritto fondamentale', utero in
affitto, 'transizione di genere', catastrofismo climatico e
altre situazioni similari".
"Un siffatto tipo di censura qualifica la prospettiva
socioculturale, che va sotto il nome di progressismo, parola
'magica', dinanzi alla quale non si ammettono reticenze e
ritardi - sostiene Suetta -. Anche ai tempi di san Secondo per
l'autorità imperiale romana esisteva un 'politicamente
corretto', che sinteticamente coincideva con la 'religione di
stato': il problema dell'imperatore non era certo la fede o la
salvezza eterna dei sudditi, ma piuttosto quello di garantire un
ordine e relative conseguenze di bene e di sicurezza".
Ma non è tutto. Il vescovo Suetta prende pure di mira
l'espansione del mondo islamico: "non possiamo però, d'altra
parte, omettere salutari riflessioni sulle cause che hanno
provocato il declino di questo o quel contesto: per l'Africa del
tempo ha influito la decadenza della civiltà romana prima e
l'avanzata islamica poi. Come non riconoscere anche oggi una
profonda e grave decadenza di civiltà insieme all'avanzare di
varie perniciose dottrine, penso all'espansione del mondo
islamico con tutte le conseguenze religiose, politiche e
socio-economiche, che sono sotto i nostri occhi".
Non manca neppure una stoccata all'avanzata di forme di neo
paganesimo "spacciate come progresso e propagandate come
emancipazione e libertà; basta guardare alla sceneggiata
predisposta per l'apertura dei giochi olimpici". (ANSA).
Vescovo 'si criminalizza dissenso con dogmi del progressismo'
Suetta 'da immigrazione indiscriminata all'aborto'