(ANSA) - GENOVA, 15 OTT - Giovanni Toti non andava a casa o
in barca solo da Aldo Spinelli. Ma andava a cena anche a casa
dell'imprenditore nautico Luigi Alberto Amico dove si era
"presentato addirittura con i documenti relativi al
finanziamento che avrebbe dovuto fare" al partito.
A fare prima da intermediario era stato l'allora braccio
destro di Toti, Matteo Cozzani, che dice ad Amico "i nostri
amici, se hanno bisogno... vengono a bussarci direttamente". Lo
stesso Cozzani si vanta con la segretaria del presidente
Marcella Mirafiori dopo i bonifici ricevuti dall'imprenditore
nautico per un totale di 20 mila euro. "Ok...bene...allora vuol
dire che ho fatto un buon lavoro...", il suo commento.
Per il giudice i "rapporti Toti-Spinelli e Toti-Amico sono
stati caratterizzati da molteplici accordi corruttivi". Le
erogazioni, la conclusione del magistrato, "erano destinate a
supportare l'attività politica dell'indagato e quindi a
garantirgli il successo a livello elettorale, con conseguente
vantaggio personale per lo stesso Toti". (ANSA).
Toti: imprenditore Amico voleva 'schermare' finanziamenti
Giudice, grazie a erogazioni ha avuto vantaggio elettorale