Liguria

Liguria al voto, tutti i big a Genova per Bucci e Orlando

La sfida tra leader coalizioni centrodestra e centrosinistra

Redazione Ansa

(ANSA) - GENOVA, 25 OTT - Gli schieramenti politici che alle regionali di domenica e lunedì sostengono Marco Bucci e Andrea Orlando si sono sfidati oggi a distanza a Genova schierando tutti i big a disposizione. Ai Magazzini del Cotone ha aperto il pomeriggio il centrodestra con Giorgia Meloni, Matteo Salvini, Antonio Tajani e Maurizio Lupi. Al Teatro Politeama ha chiuso il centrosinistra con Elly Schlein, Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni, Angelo Bonelli, Carlo Calenda in videocollegamento, Elena Bonetti, Enzo Maraio.
    Hanno concluso i comizi i due candidati.
    Uno affianco all'altra, in prima fila, per sostenere Marco Bucci e per comunicare anche plasticamente - con sorrisi e ripetuti applausi reciproci - la coesione della maggioranza.
    Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Antonio Tajani arrivano a metà pomeriggio all'auditorium Magazzini del Cotone, al porto antico di Genova, per tirare la volata al candidato governatore del centrodestra. I loro interventi partono dalla Liguria e finiscono sulle più attuali questioni di governo: dal protocollo con l'Albania - su cui la premier intende tirare dritto "lavorando giorno e notte" - ai rapporti con la magistratura, fino alle pensioni. "Quando ci siamo insediati tutti dicevano che saremmo durati massimo sei mesi, che sarebbe arrivata la tempesta finanziaria e l'Italia sarebbe andata in default. Poi si sono svegliati sudati - dice Meloni con tempi teatrali -.
    Oggi, dopo due anni, la nazione viene presa come riferimento da molti analisti". La sinistra? "Lasciamo che guardi dal buco della serratura, noi lavoriamo". A lei la sala tributa una standing ovation, ma sul finale il suo intervento viene interrotto dalla protesta di alcuni balneari, con cui al termine del comizio trova un momento di confronto. "Questo entusiasmo mi fa sperare bene e mi rende ottimista sui risultati: fino a qualche settimana fa la sinistra già cantava vittoria" in Liguria, afferma ancora la premier. Che coglie l'occasione per tornare sulla email del sostituto procuratore della Cassazione Marco Patarnello. "All'indomani dell'ennesima sentenza con la quale alcuni giudici bocciano il trattenimento dei migranti ai fini del rimpatrio, un giudice manda ad altri una mail nella quale c'è scritto: 'Meloni non ha inchieste giudiziarie e non si muove per interessi personali, ma per visioni politiche. E questo la rende molto più forte e rende molto più pericolosa la sua azione'". Scandisce queste ultime parole bloccando gli applausi della platea. Poi aggiunge: "Ringrazio e confermo".
    Elly Schlein, invece, vuole "una Liguria che sia governata nell'interesse di tutti e non di Toti" perchè "Bucci è la piena continuità con un sistema di potere che dobbiamo lasciare alle spalle. Perchè non è andato tutto bene". Giuseppe Conte è in sintonia: "Qui in Liguria chi governava ha ascoltato solo qualche imprenditore amico, non i cittadini. E ascoltando pochi imprenditori ha danneggiato gli altri. Per Salvini è necessario confermare quanto fatto da Toti. No, dobbiamo cambiare".
    Nel comizio finale per Andrea Orlando al teatro Politeama di Genova i leader del campo largo chiedono ai liguri di voltare pagina. Mentre Orlando sceglie come colonna sonora 'Volta la carta' di De Andrè - e si accalora per dire che "sono razzisti e in Liguria non c'è spazio per i razzisti" - mentre urlano dal palco che è necessario prendere le distanze da quanto appena accaduto. "Questa legislatura è finita perchè è stato arrestato per corruzione il presidente", ricordano insieme con Bonelli e Fratoianni. "Qui è venuto fuori un sistema marcio di malapolitica, con vertici della regione e imprenditori che scambiavano interessi del singolo imprenditore con il finanziamento alla campagna elettorale del presidente della Regione". Dopo la vittoria in Sardegna con la grillina Alessandra Todde, Schlein,Conte, Fratoianni, Bonelli e Calenda(in videocollegamento) testano in Liguria, con il dem Orlando, quel campo largo che oggi comprende anche Elena Bonetti (Azione), Enzo Maraio (Psi) e Ferruccio Sansa, che quattro anni fa corse con Pd e M5s. Nel mirino della coalizione c'è la manovra. Dice Schlein: "La presidente Meloni dice che noi non sappiamo fare i conti, lei da giorni dà i numeri sulla sanità pubblica, mente sapendo di mentire". "Con Meloni la spesa sanitaria in rapporto al PIL è sempre scesa e scenderà al 6,5%, il minimo storico negli ultimi quindici anni". (ANSA).
   

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