Liguria

Sanità: a Genova un progetto per riconoscere l'ictus d'anticipo

Iniziativa rivolta a bimbi delle scuole dell'infanzia e primaria

Redazione Ansa

(ANSA) - GENOVA, 29 OTT - Insegnare ai bambini a riconoscere un attacco di ictus e a chiamare immediatamente il numero telefonico d'emergenza 112 può essere molto importante nell'eventualità di trovarsi nella situazione in cui un adulto, ad esempio un genitore o un nonno, ne è colpito. È da questi presupposti che nasce 'Fast Heroes', campagna educativa globale e gratuita sviluppata dal Dipartimento di Istruzione e Politiche Sociali dell'Università della Macedonia avviata in una ventina di Paesi, Italia compresa, e sbarcata a Genova.
    È rivolta principalmente alle bambine e ai bambini delle scuole dell'infanzia e primaria, ai loro familiari ed insegnanti e si pone l'obiettivo di aumentare la consapevolezza sull'ictus, sindrome clinica che richiede un immediato intervento e cure mediche di alta qualità. Il riconoscimento rapido dei sintomi di questa grave condizione medica è infatti fondamentale per salvare vite e ridurre i danni cerebrali permanenti.
    Il progetto è stato presentato a Palazzo Tursi alla presenza delle assessore comunali Marta Brusoni (Politiche dell'Istruzione e Servizi Civici) e Lorenza Rosso (Famiglia e Servizi Sociali), con loro Nicoletta Reale presidente dell'Associazione per la Lotta all'Ictus Cerebrale Liguria.
    "Insegnare alle nuove generazioni a saper riconoscere e ad affrontare una situazione di grave situazione medica come il sopravvenire di un ictus è di grandissima importanza", commenta Brusoni. "La campagna di sensibilizzazione per una problematica grave come l'ictus non può che coinvolgere tutte le fasce d'età, a partire proprio dai più giovani", dichiara Rosso.
    Tra i sintomi dell'ictus più comuni che devono mettere in allerta la difficoltà nel parlare correttamente, alterazioni della vista, deficit di forza o sensibilità da un lato del corpo, alterazione dell'equilibrio o stato confusionale.
    Fino all'80% dei pazienti con ictus non riconosce i propri sintomi e non ritiene che la situazione sia abbastanza grave da agire rapidamente e circa la metà dei pazienti ha nipoti piccoli con cui trascorre almeno un paio di pomeriggi alla settimana, da qui l'idea che i bambini possano diventare veicoli dell'informazione, piccoli 'supereroi' che aiutano i nonni e gli altri adulti. (ANSA).
   

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