Liguria

Natale, oltre 10 mila persone ai pranzi di Sant'Egidio

Chiappori, segno di speranza, che cambi questa città e mondo

Redazione Ansa

(ANSA) - GENOVA, 25 DIC - Sono state più di diecimila le persone che si sono sedute a tavola con la Comunità di Sant'Egidio: oggi in 22 luoghi allestiti in tutta Genova e negli scorsi giorni. Le sale della festa sono state allestite in diverse chiese tra cui la basilica della ss Annunziata del Vastato, a Palazzo Ducale, ai Magazzini del Cotone.
    Quest'anno la festa ha raggiunto anche i 1500 detenuti di tutti gli istituti di pena della Liguria: a La Spezia, Chiavari, Pontedecimo, Marassi, Imperia e Sanremo.
    Un pranzo è stato ospitato a villa Bombrini, messa a disposizione dalla società Per Cornigliano, un altro nella scuola del Cep, l'I.C. Aldo Moro, dove ha sede la sezione di eccellenza Nuovo Orizzonte, animata da Sant'Egidio con il contributo dell'impresa sociale "Con i Bambini". Per la prima volta la festa del 25 dicembre si è svolta anche nel salone di rappresentanza di Palazzo Tursi, sede del Comune di Genova, per dare simbolicamente ai più fragili il posto centrale nella vita della città. Alle 12.30 la basilica della ss. Annunziata del Vastato si è riempita di senza dimora, anziani, famiglie in difficoltà, rifugiati, tra cui alcune persone arrivate in Italia grazie ai corridoi umanitari, amici di Sant'Egidio durante tutto l'anno.
    Per il banchetto della festa si è mobilitato un esercito di volontari, oltre mille, che si aggiungono ai membri della Comunità: alcuni di loro si sono seduti a pranzo con gli invitati, altri hanno allestito, preparato i regali, servito il pranzo secondo il menù della festa.
    Una tavola in cui si confondeva chi serviva e chi era servito e in cui ciascuno ha ricevuto un dono personalizzato, come avviene in ogni famiglia.
    Una tavola in cui si confondeva chi serviva e chi era servito e in cui "Questi sono tempi difficili - ha spiegato Andrea Chiappori, il responsabile di Sant'Egidio in Liguria - sia per la situazione internazionale di guerra, sia per la durezza della vita per tante persone nella nostra città. Questo pranzo non è una parentesi di distrazione per ritornare alla tristezza di ogni giorno, ma vuole essere il segno del fatto che è possibile sperare che cambi questa città e il mondo. E questo Giubileo, che il Papa ha dedicato alla speranza, ci dice che, se vogliamo realizzare un sogno, dobbiamo tutti metterci in movimento".
    (ANSA).
   

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