(ANSA) - GENOVA, 24 GEN - L'ironia, il grottesco, il
politicamente scorretto erano corde narrative ed espressive care
a Tonino Conte il cui teatro giocava spesso sulla provocazione.
Ieri per celebrare i cinquant'anni della fondazione del Teatro
della Tosse e per ricordare il suo fondatore, appunto Tonino
Conte, il figlio Emanuele ha proposto in prima nazionale un suo
testo inedito, "Una settimana di bontà" cui è stato aggiunto
"1975" nel titolo.
Emanuele Conte nel riprendere il testo del padre, ha giocato
sulla memoria, vedendo in questa settimana di finta bontà il
mezzo per riflettere su un momento della nostra storia così
lontano eppure ancora così vicino. Gli attori hanno i loro sei
piccoli camerini sul fondo del palcoscenico e lì si cambiano fra
un scena e l'altra. La scena stessa è dominata da una
impalcatura alla quale si aggiungono semplicemente un tavolo e
qualche sedia. A riempire lo spazio provvedono le luci,
articolate, e la musica di Piero Ciampi, Rino Gaetano, Dalla,
Gaber e dello stesso Tonino Conte.
Il cast è formato da giovanissimi attori che hanno lavorato
egregiamente, con simpatia, spirito e con ammirevole verve:
Ludovica Baiardi, Raffaele Barca, Christian Gaglione, Charlotte
Lafaste, Antonella Loliva, Marco Rivolta e Matteo Traverso.
Repliche fino al 2 febbraio. (ANSA).
Teatro, a Genova la 'settimana di finta bontà' di Tonino Conte
Prima nazionale alla Tosse racconta contraddizioni città
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