Liguria

Cgil, 26 morti sul lavoro in Liguria nel 2024 in aumento del 18%

Sindacato lancia campagna referendum 'Voto è la nostra rivolta'

Cgil, 26 morti sul lavoro in Liguria nel 2024 in aumento del 18%

Redazione Ansa

(ANSA) - GENOVA, 21 FEB - Secondo gli ultimi dati Inail nel 2024 sono stati 26 i morti sul lavoro il Liguria in crescita del 18% rispetto ai 22 dell'anno precedente, per quanto riguarda gli infortuni non mortali si sono registrate quasi 20 mila denunce mentre le denunce per malattie professionali sono aumentate del +39%, l'incremento percentuale più elevato tra tutte le Regioni del Nord-Ovest. Sono i dati emersi nel corso dell'assemblea della Cgil Genova e Liguria, che ha riunito alla sala chiamata del porto oltre cinquecento delegati con lo slogan 'Il voto è la nostra rivolta' in vista dei cinque referendum "per dire basta ai morti sul lavoro, basta alla precarietà, basta ai licenziamenti illegittimi e sì al diritto alla cittadinanza".
    La Cgil mette in evidenza che secondo i dati Inps "in Liguria si registra un abuso dei contratti stagionali che tra il 2014 e il 2024 sono aumentati del +168%, sorpassato solo da quelli intermittenti che registrano un aumento percentuale del +171%, dati che uniti a quelli sul contratto a tempo indeterminato, mostrano come sia sempre più difficile avere un contratto di lavoro stabile che, tra i nuovi assunti, scende dal 14,8 all'11,6%". A fronte di questo aumentano i licenziamenti, secondo i dati Inps tra gennaio e settembre 2024 in Liguria sono stati quasi settemila, soprattutto di natura disciplinare.
    I referendum "sono profondamente importanti per una Regione che si distingue per precarietà, l'85% dei nuovi assunti in Liguria è precario - sottolinea il segretario generale Cgil Liguria Maurizio Calá - per problemi di sicurezza, con un'impennata di morti, infortuni e malattie professionali e si distingue in negativo per i licenziamenti. Bisogna riconquistare la dignità delle persone nel lavoro e bisogna farlo andando a votare non per qualcuno, ma per se stessi, per una ragione più alta".
    La consultazione referendaria si svolgerà in una data tra il 15 aprile e il 15 giugno ma dalla Cgil arriva un appello.
    "Speriamo che ci sia una scelta illuminata dal Governo - dice il segretario generale della Cgil di Genova Igor Magni - che possa accorpare le date dei referendum con quelle delle elezioni politiche. Sarebbe la scelta più logica, anche perché eviterebbe un costo aggiuntivo. Dividere le date del referendum con quella delle elezioni per il sindaco della città di Genova sarebbe una scelta non comprensibile, per cui speriamo che ci sia questa possibilità".
    "Con i referendum si potrà garantire alla lavoratrici, ai lavoratori, più in generale ai cittadini di questo Paese - sottolinea il segretario nazionale Cgil Gino Giove - maggiori diritti, maggiori garanzie, maggiori libertà. La libertà di essere cittadini, la libertà di non essere precari, di non essere licenziati senza un giusto motivo, la libertà di non morire sul lavoro, la libertà di essere cittadini a pieno titolo, anche se si proviene da paesi diversi da dal nostro".
    (ANSA).
   

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