(ANSA) - GENOVA, 21 FEB - Con 18 voti a favore (maggioranza)
e 11 contrari dell'opposizione l'assemblea legislativa della
Liguria ha approvato il Piano Sociale Integrato Regionale (Psir)
2024-2026. Il piano prevede una dotazione complessiva di oltre
157 milioni di euro, composta principalmente dal fondo annuale
politiche sociali regionale (8 milioni di euro), fondo triennale
politiche sociali nazionali (oltre 35, 5 milioni di euro), fondo
triennale non autosufficienza (quasi 80 milioni di euro) e fondo
povertà triennale (circa 33,5 milioni di euro). Fra le
principali novità la realizzazione dei nuovi ambiti territoriali
sociali su aree che coincidono con i distretti sanitari e nuove
professionalità deputate a gestire i servizi. La programmazione
dei servizi è regionale, mentre la loro erogazione è di
competenza comunale e la riorganizzazione dei servizi sociali
prevede un nuovo assetto territoriale e una integrazione con il
Piano sociosanitario e con quanto previsto nel Pnrr. Negli
Ambiti Territoriali Sociali viene rafforzato il ruolo del
"direttore sociale" che dovrà a vere un costante coordinamento
con il direttore sanitario del distretto. Il direttore sociale
coordinerà i servizi. Ciascuna area di attività avrà
coordinatori per minori e famiglie, anziani e disabilità, adulti
e povertà, welfare di comunità. Il servizio sarà dotato anche di
psicologo, educatore professionale e del mediatore di comunità
che, in particolare nell'entroterra, dovrà sostenere e stimolare
la partecipazione dei cittadini alla vita di comunità, per
contribuire alla costruzione del welfare territoriale. Le Case
di comunità previste dal Pnrr saranno il luogo fisico dove
avverrà l'integrazione sociosanitaria e presso i diversi Punti
unici di accesso (Pua) avverrà la presa in carico iniziale dei
cittadini che, secondo le necessità, saranno seguiti da equipe
integrate sociosanitarie con progetti personalizzati. Sono
previsti l'istituzione di nuovi Centri famiglia, il
potenziamento delle attività di inclusione e supporto rivolte
alla disabilità o alla non autosufficienza, nuovi servizi
(stazioni di posta, iscrizione anagrafica e housing first)
rivolti alle persone in stato di povertà ed estrema povertà
oltre alla prosecuzione dei progetti di supporto agli anziani
con una particolare attenzione alle politiche in favore
dell'invecchiamento attivo e alle politiche rivolte ai giovani.
Il Piano è il frutto di un lavoro congiunto e di confronto con i
Comuni e si è sviluppato in 3 anni. (ANSA).
Leggi l'articolo completo su ANSA.it