Il procuratore aggiunto di Milano Alfredo Robledo ha scritto una nota al Csm nella quale, in sostanza, spiega che il procuratore della Repubblica Edmondo Bruti Liberati ha detto il falso quando l'ha accusato di aver intralciato le indagini su Expo. L'episodio del 'doppio pedinamento' che avrebbe intralciato l'inchiesta sull'Expo per Robledo non sarebbe mai avvenuto. Robledo nella nota, a sostegno della sua versione, fornisce anche una prova documentale e chiede di essere ascoltato dal Csm.
Le iniziative di Alfredo Robledo, aveva scritto Bruti Liberati in una nota inviata due giorni fa al Csm, "hanno determinato un reiterato intralcio alle indagini" sull'Expo, un "evento di straordinaria importanza per il Paese". Tra gli intralci che avrebbe creato Robledo, Bruti Liberati mette anche la vicenda di un cosiddetto 'doppio pedinamento'. "Pur essendo costantemente informato del fatto che era in corso un'attività di pedinamento e controllo su uno degli indagati svolta da personale della polizia giudiziaria - ha scritto Bruti - Robledo ha disposto analogo servizio delegando ad altra struttura della stessa Gdf e solo la reciproca conoscenza del personale che si è incontrato sul terreno ha consentito di evitare gravi danni alle indagini". Ora Robledo, che ha presentato nelle scorse settimane un esposto al Csm per lamentare presunte irregolarità nell'assegnazione di fascicoli da parte di Bruti (tra cui il caso Ruby e quello sul San Raffaele), risponde a queste accuse con una nota, nella quale spiega, in sostanza, che Bruti dice il falso, che c'è una prova documentale che lo dimostra e chiede anche di essere ascoltato proprio in merito a queste accuse lanciate dal procuratore 'capo'. Un altro capitolo, dunque, dello scontro in Procura a Milano che si è aperto ormai da alcune settimane e che ora vede al centro anche l'inchiesta che giovedì scorso ha portato in carcere i componenti della cosiddetta "cupola degli appalti"
Sullo scontro in Procura è intervenuto il vicepresidente del Csm Michele Vietti: "di tutto ha bisogno il sistema giudiziario tranne che di delegittimazione" ha detto, auspicando che le commissioni competenti "concludano rapidissimamente" la loro istruttoria, in modo che si possa arrivare presto in plenum a una "conclusione definitiva".
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