È un servizio che permette di prenotare un'auto con conducente via smartphone, utilizzando un'applicazione, il sistema di localizzazione e il pagamento con carta di credito. Funziona così Uber, l'app nel mirino dei tassisti che la giudicano illegale. A Milano la categoria protesta da tre giorni e sarà ricevuta mercoledì dal ministro dei trasporti Maurizio Lupi.
Uber è partito quattro anni fa a San Francisco grazie ad una start up fondata l'anno prima da Garrett Camp e Travis Kalanick ed è presente ormai in ottanta città di tutto il mondo, in Italia a Milano e Roma. Ha superato un miliardo di dollari d'incassi, continua a espandersi e a pensare ad una eventuale quotazione a Wall Street: al momento la valutazione si aggira su tre miliardi e mezzo di dollari.
Uber ha già ricevuto capitali freschi per 307 milioni di dollari e tra gli investitori c'è anche Google. L'azienda di Mountain View ha rafforzato negli ultimi tempi la sua collaborazione: Uber si è impegnata ad acquistare da Google le sue vetture 'senza conducente', al momento in fase di test, mentre l'ultimo aggiornamento dell'app di Maps annovera anche le vetture di Uber che compariranno tra i mezzi a disposizione quando si cerca un itinerario. Il download dell'app per smartphone è gratuito (è disponibile per iPhone e dispositivi con sistema operativo Android): quando si apre appare una mappa che visualizza la nostra posizione e quella delle auto con conducente più vicine. Viene calcolato il tempo di attesa previsto e per la prenotazione basta un click.
Il pagamento avviene con carta di credito e una volta terminata la corsa si può lasciare un commento sulla qualità del servizio. I prezzi sono di circa il 20% superiori a quelli dei taxi, ma l'app è stata ben accolta dai giovani e da chi ha più dimestichezza con la tecnologia perché cambia il modo classico con cui ci si sposta all'interno delle città. Tra l'altro negli Usa sta sperimentando anche nuovi servizi, come quello delle consegne da pony express in bicicletta, sempre con lo stesso metodo di prenotazione via applicazione dal telefonino. Alla crescente popolarità del servizio è conseguita un'escalation di proteste dei tassisti in diverse città europee e negli Usa.
I taxi lamentano il mancato rispetto della legge che regola l'attività del noleggio con conducente differenziandola dalle auto gialle. In Belgio un tribunale ha messo al bando il servizio, mentre l'associazione di categoria di Berlino ha ottenuto una specie di provvedimento cautelare nei confronti dell'applicazione. Oltre ad Uber in Italia avanza anche il car-sharing. In particolare il servizio Car2go, grazie al quale prenotare 'Smart' - è l'utente che deve guidarle, non c'è anche il conducente - tramite un'app, solo a Roma cresce al ritmo di 700 nuovi iscritti al giorno e ha appena stretto una partnership con i treni di Italo. Nel mondo il servizio ha circa 600 mila clienti, distribuiti in circa 25 citta' tra l'Europa e il Nord America.
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