Una rete integrata e ininterrotta di collegamenti che da Pechino, attraverso i Paesi dell'Asia centrale, arriva a Istanbul e poi a Berlino per facilitare scambi commerciali, culturali e sviluppo sociale: la storia è antica, il progetto nuovo e ambizioso. E' la "Nuova Via della Seta" che la Cina vuole costruire per avvicinare Europa e Asia.
Collegamenti aerei, marittimi e via terra con una "grande ferrovia che dall'Oceano Pacifico arriva al mar Baltico" serviranno a rendere più veloci e più economici i trasporti merci: un progetto a lungo termine che "richiede una cooperazione duratura" nella comunità internazionale e un "serio dialogo politico" per "prendere decisioni strategiche" mirate allo "sviluppo di tutti i Paesi lungo la Nuova Via della Seta". Ma l'ambasciatore è "fiducioso" che "con gli sforzi comuni di tutti" il progetto "sarà un successo" e anche un'opportunità per moltissime imprese nel mondo, comprese quelle italiane. "L'Italia può svolgere un ruolo importante nella costruzione della Nuova Via della Seta", sottolinea Li Ruiyu, che ricorda anche l'Expo 2015, "piattaforma ottima per rafforzare la cooperazione economica" che il governo di Pechino "sostiene fermamente".
La presenza cinese sarà massiccia. Tre grandi padiglioni dove saranno presenti, tra l'altro, le più importanti realtà imprenditoriali e territoriali della Cina. Un milione e mezzo di turisti in arrivo da Pechino e dintorni con 500 mila biglietti già venduti. E delegazioni di "alto livello istituzionale per la cerimonia di inaugurazione". "Le opportunità di cooperazione con la controparte italiana" sono molte. Da Milano, l'anno prossimo, potrebbero partire davvero le prove generali della Via della Seta del futuro.