(ANSA) - BOLOGNA, 22 MAR - Il fenomeno della pirateria stradale, riportato all'attenzione dall'episodio di Monza, è in crescita, addirittura "incontenibile", come lo definisce l'Asaps, l'associazione dei sostenitori e amici della polizia stradale che, con l'osservatorio 'Il Centauro' monitora i costi umani e sociali degli incidenti stradali. Nei primi due mesi del 2015, infatti, sono già stati registrati 160 episodi di pirateria con 18 morti e 174 feriti.
I dati, del resto, avevano disegnato un fenomeno estremamente preoccupante già nel 2014. L'Asaps ha infatti censito 1.009 episodi con 119 decessi e 1.224 feriti. L'autore dell'incidente è stato smascherato nel 57,8%: questo significa che quasi un pirata su due è riuscito a farla franca.
Nel 19,6% dei casi sono state trovate tracce di alcol e droga nel guidatore. A pagare un prezzo altissimo degli episodi di pirateria stradale è stata, come sempre, la fascia più debole degli utenti della strada, ovvero i pedoni: nel 2014 ben 46 sono stati uccisi e 416 feriti dai pirati. La Lombardia, con 141 episodi, è risultata la regione più interessata da questo fenomeno, seguita dall'Emilia-Romagna con 105, dal Veneto con 94 e dal Lazio con 92.
"Perché il pirata di Monza è scappato? - si chiede Giordano Biserni, presidente dell'Asaps - Perché, in attesa che venga approvata una legge che introduce il reato di omicidio stradale, con l'attuale sistema se hai bevuto o sei drogato conviene scappare. Le pene previste sono inconsistenti, da tre mesi a tre anni. Solo in caso di incidente mortale con fuga oggi si rischia di rimanere per un certo periodo in cella".
Pirati strada: nei primi mesi del 2015 quasi 30 morti
Asaps, nel 2014 sono stati 119, rintracciati solo in 1 caso su 2