LA CRONACA DEL 9 APRILE
(ANSA) - MILANO, 9 APR 2015 - "Un uomo sta sparando al secondo piano, chiudetevi dentro!". Correva con le braccia alzate per richiamare l'attenzione e gridava con la paura negli occhi una giovane avvocatessa che era riuscita a salire due piani di corsa e ad arrivare al quarto, quello della Procura. Solo una delle tante immagini del terrore che ieri mattina Claudio Giardiello, immobiliarista a processo per bancarotta e poi killer per "vendetta", ha deciso di spargere nei sette piani del Palazzo di Giustizia di Milano, dove, armato di pistola e con una "freddezza inquietante", ha sparato tredici colpi, ammazzando tre persone, tra cui un giudice, e ferendone altre due, tra cui suo nipote.
Prima di venire arrestato a Vimercate, ad una trentina di km da Milano, dopo una fuga durata quasi un'ora. Nessuno degli avvocati, dei magistrati, dei testimoni e dei cancellieri che sono entrati nell'aula della seconda sezione penale al terzo piano avrebbero mai pensato, come le altre centinaia e centinaia di persone che ogni giorno frequentano il 'Palazzaccio' milanese, che avrebbero visto "così tanto sangue e l'inferno", come ha raccontato uno di loro.
Era "pronto ad uccidere anche altre persone", con una pistola che aveva inspiegabilmente varcato i metal detector - tutti funzionanti secondo le ultime indiscrezioni - ed ha esploso 13 colpi seminando morte al tribunale di Milano: tre morti, tra cui un avvocato e il giudice Fernando Ciampi, ucciso a colpi di pistola da un imputato all'interno della sua stanza. L'uomo che ha aperto il fuoco è Claudio Giardiello: "Volevo vendicarmi di chi mi ha rovinato", ha poi detto ai carabinieri che lo hanno arrestato. Dopo essere fuggito in moto, è stato arrestato dai carabinieri di Vimercate (Monza e Brianza). L'uomo, fermato in un centro commerciale, ha avuto un malore ed è stato trasportato via in ambulanza. Prima di uccidere, Claudio Giardiello sarebbe entrato mostrando un falso tesserino da un ingresso laterale del Palazzo e dalla porta riservata all'accesso di magistrati, avvocati e cronisti.
Giardiello ha sparato in aula durante il suo processo, colpendo a morte l'avvocato Lorenzo Alberto Claris Appiani ed un suo coimputato, Giorgio Erba, e ferendo un suo altro socio. Poi ha sparato al giudice Fernando Ciampi nella sua stanza, uccidendolo. Il ferito è UN socio di Giardiello nella società "Magenta Immobiliare" di Milano, presente in aula a sua volta come coimputato. Giardiello ha esploso 13 colpi di arma da fuoco ed era dotato di due caricatori di proiettili calibro 7.65.
"Il governo è pronto a riferire in Aula" sui fatti di Milano, ha assicurato il premier Matteo Renzi. "I sistemi di sicurezza del nostro Paese - ha detto Renzi - si poggiano su donne e uomini capaci al limite dell'eroismo, ma il controllo non può permettersi di avere buchi e falle come quelli che ci sono stati nel tribunale di Milano. Bisogna accertare chi, come e perché ha sbagliato. Qualcosa non ha funzionato".
"Il sistema ha visto compiersi un insieme di errori gravi" che "le indagini dovranno chiarire", ha detto il ministro della Giustizia Andrea Orlando nella conferenza stampa convocata a Milano. Giardiello "era pronto ad uccidere altre persone a Vimercate", ha detto il ministro dell'Interno, Angelino Alfano. Claudio Giardiello era infatti diretto da un altro dei suoi ex soci quando i carabinieri di Vimercate lo hanno intercettato nelle vicinanze del centro commerciale "Torri Bianche" di Vimercate. Forse voleva chiudere i conti anche con lui dopo la strage al Tribunale di Milano. E' stato preso perché i carabinieri hanno riconosciuto scooter e targa.
"Mai avrei pensato che fosse così disperato, sono scioccata, non immaginavo che potesse fare una cosa simile". Lo ha detto l'ex moglie di Claudio Giardiello. "Ora devo pensare soprattutto ai miei figli - ha aggiunto la donna - sono loro che devo proteggere dalle conseguenze più drammatiche".
Il magistrato colpito a morte, Fernando Ciampi, era giudice della sezione fallimentare.
"La società democratica, aperta e accogliente, è per sua natura vulnerabile: alle insidie criminali lo Stato italiano risponde con fermezza, sempre nel pieno rispetto delle garanzie costituzionali e dei diritti dell'uomo". Lo ha affermato il presidente Sergio Mattarella parlando al plenum straordinario del Csm dopo i fatti di Milano. Gli inquirenti "faranno piena luce" su quanto accaduto a Milano, "spetterà poi ai vertici degli uffici giudiziari di Milano e al ministro della Giustizia prendere i dovuti provvedimenti perch simili fatti non si ripetano. Ai servitori dello Stato va assicurato il massimo possibile di sicurezza", ha detto Mattarella al plenum straordinario del Csm.
Subito dopo l'episodio centinaia di persone sono andate in strada davanti alle diverse uscite del tribunale. Ciampi è stato ucciso nella sua stanza al secondo piano del Palazzo di Giustizia di Milano.
''Ci siamo asserragliati nell'aula, appena sentiti gli spari'', racconta l'avvocato Roberto Faletti, che era in udienza in un'aula accanto a quella dove l'omicida ha sparato. ''I carabinieri ci hanno detto di restare chiusi nell'aula e di non muoverci - ha aggiunto - eravamo in sette, compresi il giudice e il pm''.
Il giudice Fernando Ciampi, una delle vittime
Cantone: 'Episodio del genere dovrebbe essere impossibile'
"Non so nulla ma certo dovrebbe essere impossibile entrare in un Tribunale e sparare. Ho saputo dell'uccisione di un collega, una cosa che mi sconvolge". Così il presidente Anac Raffaele Cantone commenta quanto successo a Milano, uscendo da una riunione a Palazzo Chigi.
Il killer arrestato, Claudio Giardiello
"Una persona sopra le righe"
''E' una persona sopra le righe, ingestibile come cliente perché non ascoltava mai i consigli. Era uno che pensava che tutti lo volessero fregare, era paranoide''. E' la descrizione dall'avvocato Valerio Maraniello di Claudio Giardiello, il killer che era era imputato per bancarotta. L'avvocato Maraniello ha spiegato di avere difeso Giardiello fino ad un paio di anni fa e poi di avere lasciato il mandato proprio perché era un cliente 'difficile'.
Una testimonanza a Sky
IL FILM DELLA GIORNATA
E' cominciata poco prima delle 11 la giornata 'nera' del Palazzo di Giustizia di Milano dove Claudio Giardiello, imputato per bancarotta, dopo aver eluso i sistemi di sicurezza, con la sua Beretta calibro 9X21, ha ucciso il giudice civile Federico Ciampi, il suo ex difensore, l'avvocato Lorenzo Claris Appiani, un suo coimputato Giorgio Erba, ha ferito gravemente un suo parente coimputato e ha gambizzato il commercialista Stefano Verna.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti dalla sparatoria all'arresto di Giardiello, bloccato dai carabinieri a Vimercate (Monza e Brianza), è trascorsa circa un'ora.
Ecco il 'film' della tragedia di giovedì 9 aprile
Una ventina i minuti del terrore nel Palazzo di Giustizia.
- ORE 9.19: Le telecamere di sorveglianza riprendono l'uomo in giacca e cravatta che, dopo aver parcheggiato il suo scooter in via Manara, entra in Tribunale mostrando un documento, si ipotizza un tesserino di riconoscimento, a una delle guardie giurate che presidiano l'ingresso riservato solo a magistrati, avvocati, e personale amministrativo, e quindi sguarnito di metal detector.
- ORE 10.45 circa: Giardiello, in aula alla seconda sezione penale come imputato per la bancarotta della Immobiliare Magenta, società di cui era socio di maggioranza, ha un diverbio con il suo difensore il quale voleva rinunciare al mandato.
- ORE 10.50: Giardiello estrae la pistola dalla tasca e spara ai suoi due coimputati non molto lontani da lui: Giorgio Erba muore quasi subito, l'altro, un parente e socio di Giardiello, rimane gravemente ferito. Poi punta la pistola verso l'avvocato Lorenzo Claris Appiani, suo ex legale che si apprestava a testimoniare e lo uccide. Un testimone ha raccontato che avrebbe 'puntato' la rivoltella anche verso il pm d'udienza Luigi Orsi, il quale, rifugiatosi nella stanza dedicata ala camera di consiglio insieme al collegio presieduto da Teresa Ferrari da Passano, ha dato l'allarme chiamando il procuratore della Repubblica Edmondo Bruti Liberati.
- ORE 10.55: Giardiello, dopo essere fuggito armato dall'aula, scende lo scalone del Palagiustizia dal lato via Manara e tra il primo e il secondo piano incrocia casualmente il commercialista Stefano Verna, incaricato di occuparsi del fallimento della Immobiliare Magenta, spara e lo ferisce alle gambe.
- ORE 11.05: Giardiello sta per uscire dal palazzo di Giustizia ma poi ci ripensa e torna indietro. Risale le scale, raggiunge il secondo piano e si dirige verso l'ufficio del giudice civile della sezione imprese Fernando Ciampi, il magistrato che nel marzo del 2008 era nel collegio che dichiarò il fallimento della Immobiliare Magenta. Apre la porta a spara due colpi al giudice: uno all'inguine e l'altro alla scapola che gli trapassa il corpo fino al collo. Ciampi, che era in stanza con una cancelliera per cercare di sistemare un problema tecnico al suo computer, muore sul colpo.
Nel frattempo il Palagiustizia viene evacuato. Fiumi di persone, nel panico, cominciano a correre verso le uscite, alcuni magistrati si chiudono nelle aule o nelle loro stanze, mentre carabinieri e poliziotti iniziano una vera e propria caccia all'uomo. Giardiello è però riuscito ad uscire dal Tribunale, forse confondendosi tra la gente, e a fuggire in sella al suo scooter. Verso mezzogiorno viene arrestato dai carabinieri a Vimercate.
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